martedì 17 settembre 2013

ROMENA FA SESSO CON PRETE E LO RICATTA: ARRESTATA.



Fa sesso con un sacerdote e lo ricatta. Così è stata arrestata dai carabinieri della compagnia San Carlo di Torino Romena Dragan, trentaduenne di origine rom. L’accusa è di aver estorto, dall’ottobre 2011 a oggi, 350 mila euro, tra assegni, bonifici e denaro contante, a un sacerdote. La donna minacciava il prete di diffondere foto e filmati compromettenti che li ritraevano mentre facevano sesso. La donna, su richiesta della procura torinese, è stata fermata al rientro in Italia, dopo un soggiorno in Romania.

"Non ce la faccio più. Quella donna mi ha portato via tutto...". E' iniziato così il racconto ai carabinieri dell'anziano parroco costretto dalla donna con cui aveva avuto rapporti sessuali a pagamento a versarle 350 mila euro in due anni per non essere smascherato.
L'inchiesta dei carabinieri della Compagnia di San Carlo, coordinati dal pm Andrea Padalino, è scattata in seguito alla denuncia del prete. "Dovete aiutarmi, voglio uscire da questa situazione", ha detto ai militari dell'Arma il sacerdote.   I rapporti sessuali a pagamento con la donna, una romena senza fissa dimora, erano iniziati nel 2009. Ad ogni incontro l'anziano parroco, all'epoca già in pensione, le consegnava del denaro. I ricatti sono scattati nell'ottobre 2011, quando il prete ha deciso che non l'avrebbe più rivista. "Se non mi dai dei soldi, faccio vedere le foto e i filmati dei nostri incontri", era la minaccia della donna, che in realtà non era in possesso di alcun materiale compromettente. Il prete si era totalmente invaghito di Ramona. E in due anni, su sua richiesta, le ha dato tutto quello che aveva: oltre 350mila euro. Non solo quanto percepiva mensilmente per il suo sacerdozio, ma anche una cospicua eredità che aveva ricevuto da un parente e che aveva conservato in banca per anni.

Ramona aveva costantemente bisogno di soldi. Li chiedeva all'amante dopo i rapporti sessuali, o in altri momenti. Di persona o per telefono. Li voleva per sé, o per i suoi parenti, da spedire in Romania. Così il prete le consegnava contanti, versava bonifici, staccava assegni. Secondo l'accusa, tutte le somme di denaro sono state estorte, ovvero chieste sotto minaccia. Ramona, che è difesa dall'avvocato Luca Schera del Foro di Torino, fingeva di possedere materiale compromettente, foto e filmini hard. Che non esistevano. «Dammi i soldi, o metto su internet i filmini che ho girato mentre stavi con me» avrebbe ripetuto al prete insieme alle richieste di soldi.
  Per paura che la verità venisse a galla, per oltre due anni il sacerdote le ha spedito il denaro, anche quando lei era tornata in Romania, dal 2011. La donna, sentita ieri in procura dal pm Padalino, in realtà ha ammesso di averlo minacciato solo nell'agosto del 2013, durante l'ultima richiesta che ammontava a 50mila euro. È stato proprio durante la scorsa estate, dopo l'estorsione, che il prete - che attualmente è in servizio presso la chiesa di S. Rita, nel capoluogo sabaudo - ha deciso di andare dai carabinieri della compagnia San Carlo di Torino. Esasperato, e senza più un euro in banca, ha confidato ai militari le minacce subite, ma non se l'è sentita di fare mettere a verbalizzare le sue dichiarazioni. Quando è stato interrogato, poco tempo dopo, dal pm Padalino, invece ha risposto a tutte le domande dando la svolta all'inchiesta.
  Gli inquirenti gli hanno consigliato di non dare i soldi alla ex amante, che continuava a telefonargli dalla Romania, ma di continuare a risponderle e di non troncare i rapporti. Così, quando è tornata in Italia, gli inquirenti si sono messi sulle sue tracce. Seguendo il fratello hanno scoperto dove viveva. E hanno fatto irruzione in un appartamento di corso Giulio Cesare. Interrogata ieri, la donna ha raccontato al magistrato la sua relazione clandestina, e ha ammesso l'ultimo episodio di estorsione. Il giudice deve ancora esprimersi sulla convalida del fermo.

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