giovedì 5 settembre 2013

MILANO, STUDENTE MASSACRATO DI BOTTE DA 20 COMPAGNI

   

Uno studente dell'Accademia di Brera,  Francesco, 28 anni si è introdotto dell'Università Statale  di Milano il 14 febbraio scorso per  scrivere un cartellone per la liberazione di alcuni prigionieri politici comunisti. Nell'operazione di scrivere il cartellone in appoggio ai suoi compagni è stato sorpreso dadue studenti di Scienze politiche con i quali ha avuto un diverbio politico e ha riportato  lesioni personali gravissime e violenza privata aggravata, commessi in concorso con altri 20  giovani che sono in corso di identificazione. Il giovane aggredito per due settimane ha taciuto, poi per il dolore si è recato all'Ospedale San Paolo e il medico di turno ha denunciato la vicenda ai carabinieri, che hanno ripreso le indagini. Il 28enne il 15 marzo è stato ricoverato e sottoposto a un intervento chirurgico di 7 ore che ha richiesto la presenza di un chirurgo specializzato in ricostruzione maxillofacciale e 15 viti (che poi dovranno essere rimosse). Il giovane potrebbe anche aver subito lesioni permanenti e potrebbe non riacquistare più la sensibilità della parte sinistra del viso. Sono già evidenti lesioni gravissime per il rientro della scatola cranica, una grossa cicatrice, l’arretramento dell’occhio e danni funzionali. Gli aggressori l'avrebbero «colpito ripetutamente con calci e pugni» gli hanno dato una prognosi di 68 giorni per frattura della parete anteriore del seno frontale. I due violenti in carcere a san Vittore  sono  M.L., 30 anni detto Lollo, e D.S., 26 detto Simone e grazie ai Carabinieri sono stati assicurati alla giustizia.  Le indagini invece le stanno fanno facendo il  pm Piero Basilone e il   procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del Quarto Dipartimento Antiterrorismo.Ora si tratta di individuare i 20 vigliacchi dell''ex Cuem vicini al collettivo Panetteria   e al gruppo «Assemblea di Scienze Politiche».



Credevamo che la violenza nelle aule universitarie fosse finita negli anni 70 invece questo episodio gravissimo ci dice che i violenti e i facinorosi sono ancora in agguato. Non si puo' massacrare di botte un giovane perchè la pensa diversamente da noi. No, significa non avere valori, tolleranza, rispetto.  La squadrone della morte quasi ci riusciva ad ammazzare quel poverocristo. Oggi questi giovani violenti  sono  materialisti, edonisti e libertinisti. Sono giovani violenti orfani dell'ideologia  il cui ospite inquietante nelle librerie da loro occupate abusivamente è il nichilismo.
       Tutti siamo addolorati da una triste recrudescenza della violenza privata, ma organizzata nella città di Milano, la quale traduce in fenomeni di incivile disordine l’insicurezza, che la travaglia e che un dominante pluralismo morale e politico, contraffazione della libertà, sembra coonestare. Per di più difficoltà economico-sociali si diffondono con effetti negativi molto pesanti, e lasciano intravvedere situazioni anche peggiori, così che desiderii folli di godimento superfluo e timori paralizzanti la normalità del lavoro si diffondono creando una psicologia di sfiducia, che inaridisce l’attività produttiva e suggerisce rimedi vani e disordinati. E come accade, un male ne genera un altro, e spesso peggiore. Tutti siamo preoccupati. Il peggio, si dice, è senza fondo; e una tentazione di pessimismo si diffonde e paralizza tante energie, che pure sono state suscitate con tanta lungimiranza di un avvenire migliore.
 Il quadro è noto a tutti e incombe con la sua ombra su questo momento della nostra Milano e si proietta sulla storia del domani.
              

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