lunedì 16 settembre 2013

BEPPE GRILLO E L' ITALIA VERSO LA DITTATURA DEMOCRATICA



Beppe Grillo nasce a Genova 65 anni fa è sposato e ha 4 figli.  Compie gli studi di Ragioneria ma, essendo un grande comunicatore, decide di fare il comico anzichè occuparsi  di attività,  passività, utili  e delle dichiarazioni dei redditi.  Con i media ha un rapporto di amore e odio. Ma, poichè li sa usare bene, finge  di non volerli, ma in realtà ne ha bisogno per sponsorizzare il suo movimento politico. E, più li allontana, più lo cercano.
Negli anni 80  viene assunto in Rai e, in un monologo, attacca i socialisti che sono al Governo. Viene cacciato da Craxi e, per un periodo, assapora l'esilio. Ma non si scoraggia: va nei teatri italiani e fa il pieno con la sua ironia beffarda e mordace e con  il suo istrionismo innato.  Gli argomenti forti sono la satira politica, la corruzione, l'ambiente e le multinazionali. Nel 1981 la sua vita cambia.  Nella sua automobile  ci sono tre suoi amici e in un terribile  incidente  muoiono tutti e tre. Verrà condannato per omicidio plurimo colposo. Grillo, intanto, si appassiona all'ambiente, studia, si documenta al punto che potrebbe fare il ministro dell'Ambiente vista la sua preparazione e competenza. 
Ma c'è un'altra cosa che gli sta a cuore: la questione morale. E' schifato della classe dirigente corrotta, dei ladri di Stato, dei corrotti e dei concussi e da quelli che praticano il peculato sistematicamente.  Grillo non perde l'occasione di attaccare i pregiudicati scagliandosi contro Berlusconi. Non ama Napolitano che considera uomo di parte ed è cordialmente ricambiato. In questi giorni attacca Renzi per l'inciucio con Berlusconi sulla riforma elettorale Italicum che lo taglia fuori e fa di tutto per rompere l'asse Berlusconi Renzi.  Grillo poi  studia come fare ad eliminare questa classe dirigente nella societa dell'immagine e dell'apparire in cui troviamo tra i ministri anche camorristi, mafiosi e banchieri, Presidenti di Enti pubblici, che continuano a rubare da anni. Il progetto ce l'ha in mente ma ha bisogno di un esperto e imprenditore  informatico per realizzare il suo disegno politico e lo trova in Gianroberto Casaleggio originario di Milano. Decidono di fare un blog a cui tutti possono accedere commentando i vari post di Grillo  e raggiungono due-tre milioni di italiani. L'informatica per Grillo diventerà il secondo pallino dopo l'ambiente.  E, infatti, nell'era digitale,  la rete, che raggiunge tutti,  creerà con le sue consultazioni   la classe dirigente del Movimento 5 stelle, che nel maggio 2013 ha mandato  in Parlamento una bella truppa di parlamentari giovani:  104 deputati e  54 senatori. Una minoranza esigua pare che abbia   lasciato  il loro ex  capo ma tutti gli altri peones restano fedelissimi  a Beppe Grillo. Il quale  ha doti di leader trascinatore di folle e un carisma innegabile. Certo, continuerà ad usare un linguaggio forte, duro e, qualche volta volgare, ma l'uomo è cosi e non lo puoi cambiare a 65 anni.   

Grillo è destinato ad essere un protagonista di questa Italia in piena depressione economica  in cui ogni anno si evadono 180 miliardi di euro di imposte, in cui c'è un debito pubblico di oltre  2.104 miliardi di euro, dove ci sono 10 milioni di italiani alla fame, e 3,5 milioni di disoccupati, esodati e cassaintegrati. Senza contare le spese folli nella Pubblica Amministrazione che sono incontrollabili. Il problema, caro Grillo,  sono i tagli alla spesa pubblica, gli stipendi annuali d'oro di  almeno  250 mila euro e i privilegi della casta quando un povero pensionato prende 500 euro al mese! I parlamentari mi dicono che prendono 14 mila euro al mese: vogliamo ridurre sia lo lo stipendi sia i 1000 parlamentari. Il loro numero è una vergogna e solo l'Italia ha queste cifre impressionanti.
Grillo per cambiare l'Italia sceglierà la via democratica o farà come Masaniello, Mazzini, Carlo Pisacane, Anita Garibaldi, Monti  Tognetti, Gabriele D'Annunzio e Mussolini ? Per ora non è dato sapere. Ma se andiamo avanti cosi mi dicono che ci sarebbe  pronto un governo presieduto da un militare che siederebbe al ministero dell'Interno: gli altri 25 ministeri sarebbero  aboliti.  I 60 milioni di italiani accetterebbero anche una "dittatura democratica" che risolverebbe non pochi problemi in un Paese  da "aggiustare" perchè "rotto".






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