sabato 24 agosto 2013

OSPEDALE DI VOGHERA: DUE MORTI MISTERIOSE





 Dopo due anni, all'Ospedale civile di Voghera,  si verifica un decesso strano.  Un altro paziente,  Primo Bonfoco, 76 anni,  già Sindaco di Verrua Po', malato di diabete e di Alzheimer, alle cinque del mattino, ha legato le sue lenzuola con dei nodi  e ha cercato di calarsi dal  secondo piano  per allontanarsi dalla struttura ospedaliera.  In questa operazione  è caduto riportando fratture mortali.   Bonfoco lascia due figli,  Fabrizio e Lorella, la moglie invece  era deceduta da tempo. Nel reparto di medicina nessuno si sarebbe accorto delle manovre  dell'ex Sindaco. Solo una infermiera, tardivamente.Le persone affette da demenza necessitano di aiuto e assistenza da parte di chi si prende cura di loro in modo progressivamente più intenso, a causa dell'evoluzione della malattia. I famigliari di queste persone  pianificano le modalità assistenziali più adeguate secondo le diverse fasi della malattia, senza dimenticare che c'è sempre la possibilità e il dovere di permettere, anche al malato più grave, il mantenimento di una vita dignitosa. Un sentimento diffuso nei famigliari è spesso un forte senso di impotenza e una difficoltà a riorganizzare i propri impegni in base alle necessità spesso gravose del proprio assistito. È necessario quindi mantenere un rapporto continuativo con il medico di fiducia o la struttura clinica d'appoggio, in modo da potersi confrontare con personale esperto e qualificato sulle decisioni da prendersi rispetto alla gestione dei problemi essistenziali. Non solo, questo collegamento è importante anche per ottenere appoggio e un conforto nei momenti di frustrazione cosi da mantenere una prospettiva costruttiva nell'affrontare le difficoltà quotidiane, che si può ottenere solo vincendo il senso di impotenza, il disfattismo e la tentazione di rifugiarsi in false speranze e facendo appello alle proprie energie umane e morali. E' possibile che la persona affetta da demenza, a fianco della progressiva perdita di autonomia e delle proprie facoltà mentali superiori, mostri dei disturbi comportamentali quali ansia, agitazione, aggressività, disinibizione o manifestazioni di tipo psicotico come deliri, allucinazioni o comportamenti auto od eterolesionisti. Le persone che si prendono cura dei pazienti dementi devono quindi fare i conti anche con la possibile gestione di queste manifestazioni, spesso molto difficili da affrontare. E' importante innanzitutto sottolineare che ogni iniziativa farmacologica deve essere sempre presa sotto stretto controllo del proprio specialista di fiducia, che sarà in grado di consigliare la miglior terapia per i disturbi specifici del paziente e dare gli opportuni suggerimenti per affrontare i problemi di gestione. Infatti, anche se oggi esistono validi preparati farmacologici che possono controllare i disturbi più gravi, ad essi vanno sempre affiancati i comportamenti adeguati da parte dei famigliari. Esistono alcune regole comportamentali che è bene conoscere e che possono aiutare nell'affrontare i disturbi comportamentali.
Non sono uno specialista ma non occorre una laurea in medicina per capire  che questi pazienti non vanno lasciati soli. A proposito quella notte il sindaco era vigilato? la capo sala che disposizioni aveva dato? il medico perchè l'ha ricoverato in medicina? come ha potuto il sindaco avere almeno due ore per fare uno o più nodi alle lenzuola e poi gettarsi nel vuoto? E se qualcuno avesse vigilato o l'avesse messo in una camera singola il sindaco sarebbe ancora vivo?  Perchè, infine,  non è stato disposto il ricovero in una struttura adeguata?  Il direttore sanitario, Luigina Zambianchi,   non è in sede e si tiene in collegamento telefonicamente. Forse è opportuno che la signora, di fronte a un morto,  rientri immediatamente dal suo resort. Le ferie le puo' spostare tranquillamente visto che poi 3 italiani su 4 sono rimasti a casa e tre milioni e mezzo sono disoccupati. Intanto, il Procuratore capo Francesco De Socio,  si  sta occupando del caso che è molto serio vista la malattia e la vigilanza che non ho capito se c'è stata e per quanti minuti. Gli inquirenti si  stanno occupando  della normale amministrazione come nei casi analoghi  di   morti violente.
Un altro episodio, sempre all'Ospedale di Voghera,  risale al mese di luglio del 2011, cioè due anni fa. Un uomo di 67 anni  Giovanni Asmini soffriva di una grave  patologia al punto che i medici avrebbero dovuto ricoverarlo in psichiatria, ma il caso ha voluto che fosse ricoverato in medicina. Secondo la ricostruzione dei sanitari l'uomo ha avuto un'agitazione attacco violento e a seguito di questo attacco , forse epilettico, è caduto a terra. Diagnosi: “emorragia subaracnoidea”, cioè una perdita di sangue nei tessuti cerebrali. Non si è ancora capito se l'emorragia è subentrata prima o dopo la caduta. In quella circostanza i medici di Voghera fecero trasportare l'Asmini al San Martino di Genova perchè al Policlinico San Matteo non ci sarebbe stato un posto. Durante il tragitto l'Asmini però è morto. Le solite cose all'italiana e il solito esempio di malasanità.

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