martedì 20 agosto 2013

IL PRETE DI LUMEZZANE AVIDO, INGORDO ED EGOISTA







Nel Comune di Lumezzane (Brescia) che ha 24 mila abitanti circa è successo il pandemonio. Dopo la morte dell'anziano  parroco, don Giulio Gratteri di 74 anni, deceduto ad aprile,  la comunità cittadina ha appreso che nel suo testamento don Giulio ha lasciato ben 800 mila euro alla sua badante moldava,  Valentina Popescu,  52 anni, nominandola di fatto erede universale. Tutto il Paese è insorto e la Curia vscovile rivendica almeno 320 mila euro di quella somma; soldi  che erano stati prelevati da un conto corrente della parrocchia.  La badante riceve telefonate anonime, insulti, giudizi negativi. E non è decisa a mollare. Se il Tribunale le darà ragione il 7 novembre  i soldi li porterà in Moldavia e si farà una nuova vita. Intanto, il vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari,  ha inviato a Lumezzane l'avvocato Enrico Bertoni e  il direttore amministrativo della Curia don Gian Pietro Girelli, per accertare la situazione contabile.L'ultima parola cel'avraà il tribunale di Brescia e non sono esclusi colpi di scena. Anche perchè a detta della Curia il prete deceduto era lucido e nel pieno possesso delle sue facoltà e nessuno lo ha costretto a fare quel tipo di testamento.
Una cosa ci rattrista: con quei soldi don Gratteri poteva aiutare sofferenti e bisognosi di Lumezzane e aiutare la Charitas. E questo suo atto che denota avità,  bramosia, ingordigia non depone a suo favore. Un prete è un homo Dei, un dispensatore dei misteri di Dio e un ministro di Dio e questo suo comportamento è contrario alla carità cristiana.

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