martedì 27 agosto 2013

LA MINISTRA PIU' INSULTATA SOLO PERCHE' E' NERA








              

Il ministro dell'Integrazione e delle politiche giovanili  è una donna africana, anzi  nera,  come ama definirsi. Si tratta di Cécile Kyenge, deputato del PD dal. febbraio 2013. Ha 49 asnni, è sposata e ha 2 figli . Cecile è medico oculista e la laurea l'ha conseguita in Italia a Roma presso l'Università Cattolica grazie all'aiuto di un Vescovo cattolico  e all'ospitalità di alcune suore. E' originaria del Congo e il padre era un funzionario statale sposato con 4 donne dalle quali ha avuto 39 figli. Da quando è ministro ha raccolto una sequenza di insulti, di volgarità, di oltraggi e di insolenzee il suo caso è conosciuto in tutto il mondo. Il primo a insultrla è addirittura uno dei  Vice Presidenti del Senato Calderoldi che l'ha definita "un orango". Non poteva mancare l'europarlamentare Borghezio che usa l'espressione "ministro bonga bonga". Questo clima iniziato dalla Lega Nord ha  portato a una serie di episodi spiacevoli: il lancio di banane  ad una festa di partito, e a una catena di diffamazioni gravi da parte di politici  sconosciuti che vogliono 5 minuti di celebrità attaccando la ministra. Questi ignoranti non capiscono che ormai la nostra è una società multiculturale, multireligiosa e multietnica e non hanno i consensi nel Paese e nel Parlamento per cacciare gli extracomunitari che comunque al di là di qualche episodio sono una risorsa nel Paese (vedi nel Veneto profondo Nord). Comunque è grave che uno dei Vice Presidenti del Senato sia razzista e xenofobo. A questo punti lasci l'incarico perchè la poltrona che ricopre rappresenta tutti gli italiani non solo una parte. Se Calderoli è fazioso, è intollerante è settario lasci ma non si arroghi la licenza di insultare un ministro. Chiunque esso sia. A Cécile Kyenge la mia solidarietà e vicinanza.


"Non dobbiamo lasciare che questi insulti e queste provocazioni rimangano impuniti e passino come routine". Lo ha detto il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, tornando sugli attacchi ricevuti da alcuni esponenti della Lega Nord: "in questi ultimi giorni mi hanno fatto sentire colpevole".
Inaugurando la Festa del Pd di Modena, Kyenge ha ricordato di non essersi sentita sola nella battaglia per il riconoscimento della cittadinanza agli stranieri. "Non sono da sola perché non è la mia battaglia - ha spiegato -. La battaglia sulla cittadinanza  che porto avanti con tutti i rischi che ho avuto in questi tempi è una battaglia del nostro partito. Non far passare questa riforma non è la sconfitta di Cecile, ma è la sconfitta nostra. Noi dovremo lavorare insieme".Per questo "ho bisogno di ciascuno di voi", perché "in questi ultimi giorni mi hanno fatto sentire colpevole, perché sono nera, perché sono donna, perché sono nata all'estero e colpevole perché ho studiato, perché ho rotto il tabù di non rispettare gli stereotipi e colpevole di tante altre cose".
Il ministro ha ringraziato i militanti del Pd e tutta la cittadinanza che l'ha sostenuta in queste settimane di attacchi: "Siccome la pensiamo tutti uguale - ha detto Kyenge - allora devo dire che siamo tutti colpevoli. Abbiamo la possibilità di scegliere se rimanere colpevoli o essere protagonisti e artefici di un cambiamento culturale.Possiamo scegliere e non lo devo fare da sola, lo dobbiamo fare insieme. Sento dietro di me una comunità presente, che mi ha sostenuta in tutti questi mesi. Chi ha voluto non far riconoscere la mia persona come ministra della repubblica, da qui noi gli  diamo questa risposta: io sono ministra della repubblica.

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