lunedì 26 agosto 2013

GLI AGENTI DEL CARCERE DI MARASSI



Gli agenti a Marassi sono oltre 550 guidati dal Comandante dott. Massimo Di Bisceglie. Marassi è il carcere più grande della Liguria, con una capienza di 450 posti, affetto da un endemico sovraffollamento (attorno agli  880 detenuti, nella maggior parte stranieri e il 44% in attesa di giudizio) e una carenza di personale pari al 20% dell’effettivo in organico. Il principale nodo problematico è rappresentato dalla coesistenza di diverse tipologie di detenuti e di diversi circuiti detentivi: in attesa di giudizio, a custodia attenuata, protetti, ad alta sicurezza, condannati a lunghe pene detentive. In particolare per questi ultimi la struttura di Marassi è inadatta, mancando gli spazi fisici per intraprendere attività lavorative e trattamentali. Nel carcere di Marassi confluiscono detenuti problematici da tutta la Liguria, in particolare quelli con qualche patologia che il ben attrezzato Centro Clinico Regionale può ospitare. 
Le celle sono di varie dimensioni e contengono da un minimo di due ad un massimo di 8 detenuti. La 1ª Sezione, con circa 300 detenuti, è stata provvista di docce interne alle celle, portando coì a circa 600 i detenuti provvisti di questo servizio. I funzionari hanno puntualizzato che nessun detenuto ha meno di 3  m² a disposizione ma nella VI  sezione non mi risulta.
 Il carcere è diviso in 6 Sezioni:
1ª Sezione - detenuti in attesa di giudizio
2ª Sezione - detenuti con condanna definitiva
3ª Sezione - regime di custodia attenuata
4ª Sezione: consiste nel Centro Clinico Regionale, aperto nel 2010, tre piani in buone condizioni, che ospita attualmente 50 detenuti.  
5ª Sezione - alta sicurezza dove sono presenti dei mafiosi, con un regime più duro (hanno due ore d’aria invece di 4, stanno sempre separati dagli altri e possono fare solo due telefonate al mese) ma non propriamente ex art. 41.
6ª Sezione – alta sorveglianza, con detenuti collaboratori di giustizia e condannati per crimini infamanti o ancora che abbiano manifestato tendenza al suicidio. Questi ultimi sono stati appena trasferiti al Centro Clinico, dove ricevono un sostegno integrato.
Esiste un’unica cucina ben attrezzata, ma di dimensioni estremamente ridotte rispetto al numero dei detenuti che serve l’intero carcere, tranne la Sezione a custodia attenuata che possiede una cucina separata.
L’anno scorso è stato istituito un reparto “Nuovi Giunti”, con visita al’ingresso sia di una psicologa che di un medico.
I morti per cause naturali: 4 nel 2012 e 1 sino a maggio 2013 








 Personale medico:
- 4 dirigenti medici, due dei quali al Centro Clinico Regionale (CCR)
- 6 medici, uno per ciascuna sezione
- 4 psichiatri
- 5 psicologi
- assistenza infermieristica h24 in tutte le sezioni, incluso il CCR
La Sezione dedicata al Centro Clinico Regionale (CCR) è quella in migliori condizioni, ristrutturata nel 2010. Accoglie i malati provenienti da altre carceri della Liguria. Ospita 50 posti letto, di cui 18 per pazienti HIV/AIDS e 14 con tendenza suicidaria.  Sta per entrare in funzionamento un piccolo reparto di Osservazione Psichiatrica con 5 posti letto per detenuti che, dopo un massimo di 30 giorni, potranno essere trasferiti in una struttura competente. Questa non esiste ancora in Liguria, ma è già stata identificata l’area in cui sarà costruita, in provincia di La Spezia. Il Poliambulatorio del CCR si trova al primo piano e ha varie specialità: radiologia, cardiologia, odontoiatria, neurologia, ortopedia, oculistica, centro prelievi. Esiste poi un ambulatorio per i nuovi giunti che ricevono subito una visita di un medico e uno psicologo. 
 Ogni detenuto ha diritto ad un colloquio settimanale, e la direzione dell’istituto ha stabilito che ogni sezione può effettuare i colloqui solo in determinati giorni della settimana (ogni giorno una diversa sezione è di “turno” per i colloqui).
Le telefonate sono 4 al mese, salvo casi di emergenza.
  I rapporti avvengono tramite le “domandine”. Il Direttore riceve ogni tanto da parte dei detenuti delle lettere per richiedere un colloquio o per denunciare una situazione particolare (spesso connessa con il processo). Secondo la gravità della situazione e della sua disponibilità, il Direttore può concedere il colloquio. Vengono avviati almeno 40 procedimenti disciplinari al mese, dei quali una ventina comportano un periodo di isolamento. 
Ma una struttura di 900 persone chi la manda avanti  con sacrifici e rinunce? Solo i medici, gli psichiatri, il cuoco, Il Direttore, Il Comandante, il prete. No, la mandano avanti soprattutto gli agenti che dobbiamo ringraziare per la loro umanità , bontà, disponibilità e generosità. Il tutto senza alcun interesse. A loro va un grazie per un compito non facile.

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