''Il Capo dello Stato si è
dimostrato ineccepibile sia con il governo Monti che con la nascita del
governo Letta, non c'e' stato nessun eccesso di intervento. Ma bisogna
anche avere il coraggio di dire che su alcune cose si puo' essere in
disaccordo''. E' deciso l'intervento di Matteo Renzi, contrario agli
espliciti segnali mandati dal presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano al Parlamento, perché si risolva al più presto la situazione
critica delle carceri italiane per mezzo dei provvedimenti di amnistia e
indulto. ''Il presidente della Repubblica non e' mai uscito dai suoi
poteri, neanche con l'ultimo messaggio alla Camere, anzi ha dimostrato
una capacita' di servizio unica. Poi, non si puo' dire 'l'ha detto il
Capo dello Stato quindi si fa cosi' punto e basta'. I partiti se non
discutono su questi temi, come quello dell'amnistia, a cosa ci stanno a
fare?'', ribadisce Renzi
Aprire le celle? Troppo facile
- "Non si può non far nulla per 6 anni e poi dire, scusate ci siamo
sbagliati nei calcoli e a questo punto l'unico sbocco e aprire le celle"
è un altro dei passaggi cardine dell'intervento di Renzi sul tema
dell'amnistia e dell'indulto. "Un terzo dei detenuti è in attesa di
giudizio e in gran parte sono detenuti per la Bossi-Fini o per la Fini-
Giovanardi. Allora si intervenga in modo radicale sulla giustizia invece
di non far nulla per sei anni".
Zanonato: 'Renzi ragiona in termini propagandistici'
- Sul tema dell'amnistia e dell' indulto Matteo Renzi, secondo il
ministro per lo Sviluppo, Flavio Zanonato, "ragiona in termini puramente
propagandistici stile Grillo: 'mi conviene dire di più una cosa o
l'altra sotto il profilo del consenso che poi alla fine ottengo?'. Non
entra nel merito della questione". Per Zanonato, parlando a margine de
La Repubblica delle Idee a Mestre, il merito della questione "è che le
carceri, così come sono, oltre a produrre effetti drammatici sulla
popolazione carceraria che è costretta vivere in una situazione
assolutamente inaccettabile, produce l'effetto terribile che rimette
alla fine del ciclo della pena in circolo persone che non possono avere
altre alternative che continuare a delinquere, quindi con una recidiva
altissima". "Vogliamo affrontare il problemi in modo propagandistico o
vogliamo prendere in mano con serietà come ha fatto il presidente della
Repubblica?. Non ho dubbi su questo: l'atteggiamento propagandistico di
chi non vuole l'indulto perchè pensa che così prende qualche consenso in
più non mi convince se è un interesse generale che va difeso".
Bonino: legga bene prima di giudicare
- Se Matteo Renzi "è il nuovo che avanza, fatemi il favore di ridarmi
l'antico". Lo ha detto il ministro Emma Bonino al Comitato nazionale dei
Radicali italiani sulle dichiarazioni di Renzi sull'amnistia. "Legga
bene il messaggio di Napolitano, prima di rottamarlo", ha aggiunto
Lupi: 'Renzi cerca consensi,Pd non pensi a Berlusconi'
- Sull'amnistia ''Renzi cerca consensi a destra come a sinistra, piu'
che dimostrare che sta facendo politica che richiede responsabilità''.
Cosi' il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi risponde alle
considerazioni del sindaco di Firenze. ''L'amnistia e l'indulto - ha
proseguito Lupi - sono stati richiesti e provocati da intervento
fortemente elevato dal Presidente della Repubblica, che ha posto il tema
del dramma. Ha posto il tema del dramma della carceri. Per una volta il
Pd e il futuro segretario del Pd la smettiamo di pensare se le cose
possono essere fatte o non fatte pensando a Berlusconi, all'unico nemico
che ha tenuto unito l'opposizione''.
No anche da Tosi alla clemenza - Il
sindaco di Verona, Flavio Tosi è contrario all'indulto/amnistia, e
propone di rivedere il sistema carcerario includendo la possibilità di
utilizzare le caserme dismesse per i reclusi con pene minori. "L'Italia -
ha detto - è un paese che da un punto di vista di comminare le pene a
chi delinque è sempre stato generoso. In base a quello che è
l'ordinamento, di fatto per chi compie per la prima volta un furto, o
chi per la prima volta spaccia, in galera non ci va neanche un giorno.
C'e' quindi bisogno di ulteriori atti. Non si devono liberare i detenuti
perchè sono troppi - ha evidenziato -, ma si devono liberare perchè lo
meritano". "Siccome il problema è l'affollamento - ha proposto Tosi -, e
pensare di costruire ulteriori carceri come quelle che abbiamo oggi ci
vogliono soldi e tempo, perchè non utilizzano le caserme dismesse?. La
gran parte di chi sta nelle patrie galere - ha osservato - non ha una
pericolosità tale da pensare che debba evadere da un carcere di massima
sicurezza: le caserme sono contenitori riadattabili, con minor costo e,
fra l'altro, con condizioni di vita migliori sia per i detenuti che per
la polizia penitenziaria, perche' sono ambienti molto più larghi e
quindi la qualità della vita è meno alienante che in carcere".
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