Muore giovane chi è caro
agli dei e chi si è votato agli eccessi imposti dallo showbiz. Amy
Winehouse non si è sottratta a questa regola lasciando la vita terrena
nel luglio 2011 a soli 27 anni. Un avvelenamento accidentale da alcol ha
spezzato una carriera in forte ascesa lasciando però un sostanzioso
conto in banca. Morta la star e finite le commemorazioni rituali, in
tanti si sono seduti al tavolo per consumare la torta dell’eredità sia
finanziaria che mediatica. La statua di bronzo eretta a settembre nella
Roundhouse concert hall di Camden dove si è esibita l'ultima volta, ha
imposto un bilancio di questi due anni senza la star di Rehab e Back to Black.
Molte persone sono state coinvolte o travolte dal vortice mediatico
targato Winehouse. Primi tra tutti i genitori della cantante.
Come mandare in fumo milioni di sterline -
La famiglia ha istituito la Amy Winehouse Foundation, un ente di
beneficenza molto attivo nella lotta alle dipendenze da alcol e droga
tra i giovani. Ma a parte la lodevole iniziativa, papà Mitch e mamma
Janis (che sono divorziati da tempo) sono riusciti a dilapidare in due
anni milioni di sterline ereditati dalla talentuosa figlia. Nelle tasche
della coppia erano finiti 3 milioni di sterline (pressappoco 3 milioni
600mila euro), ma contando l'impero Winehouse la cifra saliva sino a
quota dieci milioni. A maggio lo scoop del Mirror: nelle casse
di Mitch e Janis erano rimaste "solo" 118mila sterline. I due si sono
difesi sostenendo di aver dovuto saldare alcuni debiti accumulati dalla
star prima della sua improvvisa morte e di aver speso circa 600mila
sterline per sistemare la sua casa.
Papà Micth canta e scrive libri, mamma Janis è rassegnata -
Chi sta cercando di sfruttare al massimo l'immagine della figlia è
sicuramente Mitch. Dopo aver annunciato di essere pronto a rimettersi
alla guida del suo taxi, nel 2012 Mr. Winehouse ha scritto il libro Amy, My Daughter
(Amy, mia figlia) raccontando il dramma di una famiglia ebrea londinese
incapace di aiutare una figlia votata all'autodistruzione. Poi,
sostenendo che di aver trasmesso alla figlia le sue doti canore, si è
cimentato con le cover di Sinatra e Dean Martin nell'album Rush of love.
Più pacata e piegata dalla fine di Amy, mamma Janis. "Quest'anno
avrebbe compiuto trent'anni. Non mi sembra giusto, ma non sono sorpresa
dal fatto che non sia più qui - ha detto in una intervista -. Non dico
che lo prevedessi ma non riuscivo a immaginarmi Amy come una persona
anziana. Era una giovane ragazza che era esplosa nel mondo come un
petardo, non sarebbe mai arrivata a 30 anni".
La teoria del fratello Alex: "Uccisa dalla bulimia" -
Restando nella famiglia Winehouse, anche il fratello Alex ha voluto
dire la sua alla stampa sostenendo una teoria revisionista sulla fine
dell'amata regina bianca del soul. Secondo l'uomo, non sarebbe stato
l’abuso di alcol e droga a provocare lo shock letale di quel luglio
maledetto, ma la fragilità del corpo dovuta alla bulimia. "Tutti
sapevano del suo disturbo ma con lei è stato impossibile affrontare il
problema", ha detto Alex.
Il tentativo di suicidio dell'ex marito Blake Fielder-Civil -
All'appello non poteva mancare l'ex marito Blake Fielder-Civil, il
grande escluso dalla torta milionaria. Blake Fielder-Civil viene
travolto dalla morte di Amy. Data l'assenza di un testamento scritto da
parte della Winehouse, viene escluso dall'eredità. Nel 2012, esattamente
un anno dopo la scomparsa dell'ex moglie, finisce in coma per un abuso
di alcol e droghe e viene ricoverato nell'ospedale West Yorkshire di
Dewsbury e attaccato a una macchina che lo aiuta a respirare. Blake era
stato accusato dai fan di aver introdotto al mondo delle droghe anche la
star. Accuse fondate dato che lui per primo aveva ammesso nel 2008: "Ho
portato mia moglie in una strada che non avrebbe mai dovuto
percorrere". Nel 2009 i due si erano separati. Blake è poi uscito dal
coma.
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