Alla fine Lapo Elkann, il rampollo
"turbolento" di casa Agnelli che frequentava travestiti e consumava cocaina si libera di un peso. "È il momento di dire
la verità: dai 13 anni, in collegio, ho vissuto cose brutte. Parlo di
abusi fisici. Sessuali. Non ne ho mai parlato perché voglio che questa
storia serva a qualcuno. Sto pensando a una fondazione". Quella affidata
alle pagine del Fatto Quotidiano è un a rivelazione dura e coraggiosa.
Elkann si racconta a 360 gradi, si apre e delinea le brutte esperienze
che gli hanno condizionato la vita.
"Il mio migliore amico si è tolto la vita"
- "Da quando ho compiuto 13 anni ho vissuto cose dolorose che poi mi
hanno creato grosse difficoltà nella vita", spiega Lapo. "Cose capitate a
me e ad altri ragazzi. Parlo di abusi fisici, sessuali. Mi è accaduto,
li ho subiti. Altre persone che hanno subito cose simili non sono
riuscite ad affrontarle. Il mio migliore amico, che era in collegio con
me per quasi 10 anni e ha vissuto quello che ho vissuto io, si è
ammazzato un anno e mezzo fa". Ora, aggiunge Elkann, "voglio aiutare chi
ha passato quello che ho passato io. Parlare è giusto, ma facendo
qualcosa di utile, di positivo". Per questo Lapo sta pensando di aprire
una "fondazione", "fare qualcosa di utile".
"Fatto un enorme lavoro su me stesso"
- Per affrontare un trauma simile - spiega - "ho dovuto fare un enorme
lavoro su me stesso, anche vedere cose che non avevo voglia di vedere.
Non nasconderle più. Non nascondermi. Ho dovuto essere sincero con me
stesso e con gli altri. Anche perché - aggiunge - quando si ammazza il
tuo miglior amico ti metti in discussione. Ti fai delle domande. Avrei
potuto fare qualcosa? Stargli più vicino? Me lo sono chiesto anche
quando è morto mio zio Edoardo".
"Mi manca Edoardo" - Un
dolore ancora vivo. "A mio zio penso molto spesso. Mi manca. Mi mancano
anche tutti gli altri: mio nonno, Giovannino, Umberto, mio cugino
Filippo, che se ne è appena andato. Tutti. Però Edoardo era una persona
speciale. Atipica. Che ha vissuto una vita estremamente travagliata.
Certe cose dure che ha vissuto, oggi le capisco ancora meglio di ieri. E
ho sempre un gran dolore nel pensare che si sarebbe potuto fare di
più". Oggi Lapo si sente un uomo più risolto, libero di sentirsi
diverso. Il mito del nonno, Gianni Agnelli, l'Avvocato, non lo ha
abbandonato, ma non lo assilla più. A un certo punto - racconta - "ho
capito che il nonno era il nonno e io sono io. Oggi non ho più nessuna
voglia di essere come lui, il che non vuol dire che non lo rispetti.
Però io sono diverso".
"Francesco è fantastico, modeerno, umano" -
Nell'intervista c'è spazio anche per una riflessione sull'Italia, un
Paese in cui "i problemi ci sono, ma anche i segnali positivi". Per
esempio il Papa, il cui "schema" - suggerisce Elkann - dovrebbe essere
"replicato in politica". Francesco, secondo l'imprenditore, "è
fantastico, moderno, umano". "E anche se il Vaticano non è l'Italia -
aggiunge - la sua influenza si sente parecchio. L'Italia soffre, ma non è
sconfitta. Solo che dovremmo evitare di prenderci a schiaffi da soli.
C'è un enorme potenziale inespresso".
"Berlusconi? L'ho votato, non lo voto più" -
Quanto alla politica, Elkann non nasconde di aver votato, nel lontano
1994, il nuovo che avanzava, Silvio Berlusconi. Poi però - spiega -
"molto di quel che era stato promesso non è stato fatto, e io non l'ho
votato più. Come imprenditore e italiano il mio scopo non è dimenticarmi
delle tasse. Guadagno e sono contento di pagarle". Detto questo,
"Berlusconi non mi sta affatto sulle palle", pur non essendo "un mio
amico [...]. Non partecipo al tiro al bersaglio. Qui da sempre prima si
fa un applauso, poi si prepara il plotone di esecuzione. Troppo comodo".
"Il futuro? Renzi" - Al
contrario, per Elkann se non Grillo il futuro potrebbe essere quello
proposto da Renzi. "Non ho mai parlato male di Renzi", dice. "Mi pare
uno che si comporta nello stesso modo che abbia davanti un cameriere o
il presidente della Repubblica. Un atteggiamento che mi piace. Troppo
facile giocare a fare il duro con chi lavora per te, meno semplice farlo
con chi ha più capacità, intelligenza o palle di te".
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