sabato 23 novembre 2013

CANCELLIERI: DA APRILE I DETENUTI AVRANNO 8 ORE D'ARIA





 Portare da due a otto le ore fuori dalle celle e istituire un garante nazionale dei detenuti: queste le principali novità sulla condizione carceraria annunciate dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri intervenuta a un convegno a Milano. "Mi ha fatto male scoprire che i detenuti avevano al massimo due ore di libertà al giorno, indipendentemente dal tipo di reato. Allora la prima cosa che abbiamo fatto è stato muoverci per per arrivare, e ci arriveremo, a che l'80% dei detenuti possa usufruire di otto ore di uscita dalla cella" Le novità rientrano nel piano d'azione presentato a Strasburgo dal ministro ai vertici europei per risolvere il contenzioso dell'Italia in tema di sovraffollamento carcerario e durata dei processi "Vorrei inserire il garante nazionale dei detenuti che vorrei fosse una figura di cooordinamento con i garanti regionali presenti su tutto il territorio nazionale, e attorno al quale si deve creare una rete di assistenza legale dato che c'è una fascia di detenuti che dopo l'assitenza ricevuta al processo viene abbandonata e non ha nessuno" ha spiegato il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, sottolineando che "il garante nazionale dovrà far crescere attraverso le convenzioni e il volontariato la possibilità per chi non ha voce di poter esprimere una voce legale perché è una fascia che, dopo il processo, è completamente abbandonata a sé stessa". Il modello paradigmatico che si vuole introdurre è quello di una detenzione 'apertà nel perimetro intramurario, in cui le camere di pernottamento siano luoghi per il riposo e non per lo svolgersi della giornata quasi nella sua interezza". Si inserisce in questo mutato modello di vita detentiva "il potenziamento dei contatti con le famiglie con una politica di accoglienza che eviti degradanti file d'ingresso negli istituti e che puntino fortemente sul mantenimento dei legami familiari, con particolare attenzione alla relazione genitoriale".





 Nel corso del convegno Cancellieri ha dichiarato che il ministero  persegue una "linea d'intervento di tipo normativo volto a ridurre i flussi d'ingresso in carcere e rendere più fluido l'accesso alle misure alternative previste nel nostro ordinamento. In parte ciò si sta realizzando attraverso l'applicazione del decreto legge dello scorso luglio, pur nella formulazione più attenuata adottata dal Parlamento in sede di conversione. Sempre, sul piano normativo occorrerà prevedere altri interventi che, nel seguire lo stesso solco di tutelare la sicurezza e garantire i diritti dei detenuti a condizioni dignitose, diano maggiore efficacia ad alcuni istituti che il nostro ordinamento prevede e minore rilevanza penale a fattispecie di lieve entità". C'è poi un intervento "di tipo strutturale, attraverso il risanamento di strutture fatiscenti e l'apertura di 4500 nuovi posti". Dai vertici del Consiglio d'Europa, ha aggiunto il Guardasigilli, "è venuto un convinto sostegno all'azione che il Governo ha avviato e la pur lieve riduzione del numero di detenuti - che sono passati dai 69.000 del 2010 agli attuali 64.400, è stata vista come una prima indicazione di un percorso difficile ma certamente avviato e da sostenere". Un altro fronte  di azione per il ministro "riguarda la creazione di nuovi posti carcere e soprattutto un cambiamento del modello di carceri che abbiamo. Molte strutture - ha proseguito la Cancellieri - risalgono al periodo dell'Unità d'Italia, al periodo borbonico. Entro maggio avremo 4.500 posti letto in più e nel 2015 12mila posti in più, ma bisogna lavorare soprattutto sull'ammodernamento, su nuove strutture sulla falsariga di carceri modello come Bollate, Firenze e Rebibbia" e non già  sul modello tortura di Chiavari o quello di controllo  totale  del detenuto a  Marassi (Genova).
 In precedenza un gruppetto dei Giovani Democratici, sezione giovanile del Pd, aveva contestato il ministro Anna Maria Cancellieri. "Ci sono stati 26 morti per suicidio in carcere da quando è iniziato il mandato del ministro Cancellieri - dice Giacomo Marossi dei Giovani Democratici Milano - mentre solo una detenuta ha ricevuto un trattamento degno. Siamo qui per chiedere le di dimissioni del ministro, che ha dimostrato un trattamento ineguale per i detenuti. Esistono detenuti di Serie A, che hanno il numero di telefono del ministro memorizzato sul cellulare, e detenuti di Serie B, che non hanno alcuna via preferenziale". I manifestanti, una dozzina, stanno contestando il ministro Cancellieri leggendo ad alta voce i nomi di tutti i detenuti morti in carcere. Ma la contestazione ha assunto anche il tono dello sberleffo, alcuni dei Giovani Democratici distribuiscono carte stile "Imprevisti" del gioco "Monopoli" che recitano: "Telefonata della Cancellieri-Esci di prigione".

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