mercoledì 16 aprile 2014

POLIZIOTTO CALPESTA E CAMMINA SULLA PANCIA DI UNA DONNA. INDAGATO DALLA PROCURA


 


"Abbiamo avuto un cretino che dobbiamo identificare e va sanzionato". Lo ha detto il capo della Polizia Alessandro Pansa parlando del poliziotto che si è visto nelle foto sul corteo di sabato a Roma con il piede su una manifestante a terra. "Tutti gli altri che hanno lavorato - ha aggiunto Pansa - vanno invece applauditi per come hanno operato e agito, con grandissima correttezza e mantenendo l'ordine pubblico. Non eccedendo assolutamente nell'esercitare la forza nei limiti della correttezza".Si è presentato in Questura l'agente in borghese che, durante il corteo di sabato a Roma, è stato ripreso mentre calpesta una manifestante stesa a terra. "In Questura - si legge in una nota - era stata avviata un'inchiesta interna finalizzata alla ricostruzione dell'accaduto e all'individuazione del responsabile. Nelle more di tale attività, un operatore della Questura di Roma si è presentato, essendosi riconosciuto. I relativi atti saranno trasmessi all'autorità giudiziaria e valutati per gli aspetti disciplinari". Sull'accaduto la procura di Roma ha aperto un'inchiesta e ha chiesto alla Digos un'informativa che farà parte di un fascicolo diverso dal primo aperto sugli scontri.
Lesioni volontarie aggravate dall'abuso di posizione. E' questo il reato per cui è stato iscritto sul registro degli indagati l'agente di polizia che, con casco e manganello, si avvicina a una coppia abbracciata sull`asfalto e con un piede sale sull`addome di una ragazza durante i tafferugli avvenuti a margine della manifestazione dei movimenti per il diritto all'abitare di sabato. Ma Debora Deborah Angrisani, la ragazza calpestata non lo denuncerà: "Non voglio infilarmi in un processo che non porterebbe a nulla".                              

Relazione fatta dalla Digos - Secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio la formalizzazione dell'accusa da parte del pm Eugenio Albamonte è dovuta alla relazione fatta dalla stessa Digos. Allo stato - si sottolinea - la donna che ha subito la lesione non ha presentato alcuna denuncia. Questo potrebbe rappresentare un problema visto che le ferite riportate non arrivano a formare un referto con oltre venti giorni di prognosi, quindi perseguibile d'ufficio. Il funzionario indagato, un artificiere, ieri si è presentato dai colleghi della Questura dopo essersi riconosciuto nel video che mostra quanto accaduto. E' indagato per lesioni l'agente di polizia che sabato, durante la manifestazione a Roma, ha calpestato una manifestate che si trovava già a terra bloccata assieme al suo fidanzato. Il fatto è stato documentato da alcuni video e foto. Il pm Eugenio Albamonte, che ha ricevuto una relazione sull'accaduto da parte della Digos, contesta all'agente, un artificiere, anche l'aggravate dall'abuso di potere. Al momento all'attenzione del magistrato non è arrivata alcuna denuncia da parte della giovane manifestante. Il reato di lesioni è perseguibile d'ufficio solo in caso di ferite giudicate guaribili in oltre venti giorni. L'agente si è ieri presentato dai colleghi della Questura dopo essersi riconosciuto nel video che mostra quanto accaduto. "Pensavo di aver calpestato uno zainetto abbandonato in strada, non ho visto la persona" dice l'artificiere. Mente o dice il vero? Sta di fatto che non è un cretino, ma un violento.  Nella relazione della Digos è stata allegata anche la ricostruzione del poliziotto. "Stavo guardando in aria - ha detto - per controllare che nella nostra direzione non stessero arrivando bombe carta. Non ho visto la manifestante continua il suo racconto poco credibile."                                   

"Guardavo da un'altra parte" - La versione del poliziotto è del tutto inverosimile.  Guardava da un'altra parte, in alto, cercando ordigni inesplosi o pericolosi. Credeva di aver calpestato uno zainetto abbandonato in strada, non credeva certo che fosse una persona. E magari pretenderebbe di essere creduto.  Ma si è giustificato così l'agente di polizia che ha calpestato una ragazza stesa a terra durante i tafferugli avvenuti a margine della manifestazione di sabato dei movimenti di lotta per la casa.                                                            

La ragazza calpestata non lo denuncerà - "Non mi interessa denunciare, non voglio infilarmi in un processo che non porterebbe a nulla". Parla la ragazza calpestata da un poliziotto sabato scorso durante gli scontri al corteo per la casa a Roma. Si chiama Deborah Angrisani, ha 22 anni, è di Viareggio e studia all'Università di Pisa. E' stata intervistata assieme al ragazzo che nelle immagini finite su tutti i media cercava di proteggerla - Andrea Coltelli, 19 anni, che non é il fidanzato - dal quotidiano il Tirreno e dal sito popoff.globalist.it. Entrambi militano nella Brigata Antisfratto di Viareggio ed erano venuti a Roma per manifestare. "Non ero consapevole della violenza della polizia" - "Non ero consapevole della violenza della polizia - dice Deborah al sito di controinformazione -. Era la mia prima manifestazione e dopo sabato ho dovuto aprire gli occhi. Non stavamo facendo niente. A me non piace la violenza, sono contro la violenza". "Ero in mezzo alla folla con la mia amica - racconta -. La polizia ha cominciato a caricare e ci siamo riparate dietro ai giornalisti. A un certo punto ho visto Andrea sanguinante. Ero spaventata, l'ho rincorso cercando di tamponargli la ferita alla testa. Poi ci siamo sentiti prendere da dietro, ci hanno buttati per terra e hanno cominciato a picchiarci". "Mi ha preso a calci sullo stomaco" -  "Un poliziotto mi ha ferito col manganello sul braccio e sulla schiena - continua Deborah -. Poi, quando ero bloccata a terra mi è salito addosso e mi ha preso a calci sullo stomaco, sul fianco, sul petto - ho ancora le costole doloranti -, mentre Andrea cercava di proteggermi". "Quando finalmente ci siamo rialzati e abbiamo chiesto 'Ma cosa fate? Perché?' - prosegue - i poliziotti intorno hanno cominciato a insultarci". "Vorrei che la nostra vicenda sia davvero utile a far conoscere la realtà", conclude la studentessa, non che serva "solo a fare immagine e vendere qualche copia in più". Intanto, secondo quanto si apprende, il poliziotto violento potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Roma, una volta che i pm avranno ricevuto il rapporto della Digos. L'ipotesi di reato sarebbe .
quella prevista dell'articolo 347 del vigente codice penale "chiunque usurpa una funzione pubblica o le attribuzioni inerenti a un pubblico impiego è punito con la reclusione fino a due anni.    

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