domenica 2 marzo 2014

PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE "ERETICO" KASPER

                                          Il  cardinale "eretico"  Walter Kasper


L' avanzare delI'Islam (53  milioni in Europa di cui 16 nella UE), gli attacchi ripetuti, strumentali, ed artificiosi sulla presunta copertura della pedofilia di una minoranza estremamente esigua del clero, il Far West nella bioetica (le mamme nonne, l'inseminazione artificiale da parte di sconosciuti, donne  che partoriscono figli eliminando scientemente la figura paterna per puro egoismo, la maternità surrogata, la locazione d'utero,  la ginecologia self- service, il turismo procreativo, aborto, eutanasia, pratiche anticoncezionali cure della sterilità della coppia, sperimentazione sulle cellule staminali embrionali dichiarazione anticipata di trattamento o testamento biologico, ecc.), le unioni di fatto, i matrimoni fra  uomini e donne omosessuali, la negazione della divinita' di Cristo (in alcune Facoltà Teologiche in odore di eresia( vedi Milano  e Napoli)  nei film, nella letteratura moderna (cfr. Saramago, Sartre, Soyinka, Pamuk, Russel, Pasolini, Parise, Pascoli, De Crescenzo, Umberto Eco, Calvino, Cassola, Camilleri, Bufalino, Bobbio,   Leopardi,  Pavese, Neruda, Mann, Costa, Dario Fo, Camus, Giuseppe Prezzolini, Augias -Pesce- Vannini- Cacitti) del  matematico Odifreddi e  degli scienziati come Margherita Hack, Stephen Hawking, Murray Gell-MannRichard Dawkins , Godfrey Harold Hardy, Ernst Mayr, Massimo Pigliucci, Baruj BenacerrafLinus C. Pauling, Jack SteinbergerMaria Skłodowska Curie, Alan TuringJames Watson, Steven Weinberg, o dei filosofi come il pareysoniano Vattimo, di Giorello, di  Galimberti, Colletti, Giorello, Cacciari,  del parmenideo Severino, Hume, Heidegger, Croce. Inoltre ci sono problemi sul tappeto che riguardano il nostro contesto storico e culturale segnato dal relativismo, dal nichilismo e dal soggettivismo:  l' ecclissi di Dio, il libero esame della "sola Scriptura", l'accesso della donna al sacerdozio, l'elezione popolare dei Vescovi,  l'abolizione del celibato dei preti,  la negazione di alcuni dogmi cattolici ( il peccato originale, la dottrina della creazione, la resurrezione di Cristo e la salvezza che viene da Dio). E ancora: la negazione del peccato e della redenzione ( l'uomo si salva da sè dice lo gnostico,  ex sacerdote, e dottor Vito Mancuso docente a contratto di Teologia moderna e contemporanea in una Università che - guardacaso - non ha nulla a che vedere con la Chiesa cattolica), la negazione  di satana e dell' eternità dell' inferno, la negazione dell'immortalità dell'anima,  il dissenso dottrinale, un magistero parallelo, la critica corrosiva,  il dubbio sistematico, il sofisma,  le moderne eresie, l'autosufficienza  con la quale l'uomo moderno si compiace e si illude di poter qualificare come superata una mentalità religiosa, ritualizzata per di più, quale la santa Chiesa non cessa di predicare come necessaria e sublime, per dirsi ormai emancipato dalla fede cristiana e per professarsi pago della propria fede nella scienza, nella ragione, quasi che proprio dalla scienza e dalla ragione non sorgesse una implorazione insopprimibile alla sfera religiosa e alla certezza cristiana.  L' 'Eucarestia considerata - a torto - solo Memoriale,  e non già Presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo, un malinteso pluralismo, la contestazione dei preti di base,  la crescita  delle sette o dei nuovi movimenti religiosi, l'accorpamento di parrocchie,  il terrorismo internazionale,  la richiesta di maggiore collegialita' e  il ridimensionamento del Primato di Pietro,  il relativismo etico e  religioso, i Seminari semi vuoti in alcune Diocesi (perchè, invece, non ci domandiamo perchè  i Neocatecumenali, i Legionari di Dio,  l'Opus Dei, la Comunità di san Pio X , fanno il pieno di seminaristi?),  i giovani che non si accostano ai Sacramenti, alla Messa domenicale, che non pregano più e non conoscono le verità religiose o Gesù Cristo.  Sono queste alcune minacce che insidiano il Pontificato di papa Francesco. Anche se  Egli porta avanti con determinazione non già  la difesa della vita, della famiglia e della liberta' di educazione dei figli e del bene comune ma l'annuncio di Gesù e del suo Vangelo (per il Pontefice  tali valori non sono l’essenza del cristianesimo e considerarli tali sarebbe una nuova, pericolosa ideologia).


 Al centro del suo ministero petrino Francesco ha messo la teologia della misericordia tanto cara anche all'anziano cardinale tedesco, Walter Kasper,  81 anni, autore dei volumi  "Il Dio di Gesù Cristo", e "Gesù, il Cristo" e che chiede nella Chiesa  un ruolo (senza passare da Concilii Ecumenici)  anche per le donne ( magari come diaconesse)  e la comunione per i divorziati risposati; una riflessione svolta con un approccio «oltre il rigorismo e il lassismo», per «coniugare fedeltà alla parola di Dio e misericordia . Kasper ha sempre negato  i miracoli, la Resurrezione corporea di Cristo, l'Ascensione di Cristo in cielo, ha affossato tutta la mariologia, nega il primato e l'infallibilita del Pontefice ex cathedra. Eppure è il teologo piu' apprezzato in Vaticano.
  Francesco esorta tutti a ripartire dalle periferie, a non praticare la cultura dello scarto che purtroppo  produce avanzi umani  e ad aiutare gli ultimi, i più poveri, i non tutelati. Tiene un profilo pastorale, meno dottrinale, vuole una Chiesa senza lussi  e senza sfarzi ma basata sulla carità, quella di cui parla San Paolo nella 1° Lettera ai Corinzi. Dogmi, magistero e Tradizione non sono poi cosi' importanti...  Non vuole vedere preti e vescovi mondani, "chiese chiuse" o, peggio,  con "dogane" che portano a un cristianesimo inclusivo   in cui spesso  si sviluppa una "psicologia da tomba" con "cristiani mummie".  Francesco condanna : carriera, prestigio,  potere, piacere, e sicurezza economica.  Nell'Esortazione apostolica Evangelii Gaudium invita a superare l'odio, la vendetta, la gelosia, il desiderio di imporre le proprie idee a qualsiasi costo fino a persecuzioni che sembrano una umplacabile caccia alle streghe. Ed esorta il clero a tenere omelie che non siano uno spettacolo da intrattenimento. Sulla teologia. Ci sono due modi pericolosi di intendere la teologia profondamente connessi tra loro. Uno è il fascino dello gnosticismo, una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una determinata esperienza o una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti. L’altro è il neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato. È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare. In entrambi i casi, né Gesù Cristo né gli altri interessano veramente. Sono manifestazioni di un immanentismo antropocentrico. Non è possibile immaginare che da queste forme riduttive di cristianesimo possa scaturire un autentico dinamismo evangelizzatore.
                                                                 

                      
 Naturalmente,  il contesto culturale odierno che rende difficile la missione di  Papa Bergoglio  e' il seguente: materialismo,  nichilismo,  scientismo, scetticismo, razionalismo, neo positivismo logico, soggettivismo, strutturalismo, storicismo,   indifferentismo religioso,  secolarismo, neopaganesimo  e l'ateismo;  temi di estrema  attualita' e all'ordine del giorno nella Chiesa di papa Francesco.  Il grande teologo domenicano francese, Yves Congar, morto nel 1995,  esiliato a Gerusalemme e a Cambridge,  per le sue posizioni  sul laicato e sul'ecumenismo,   ritenute troppo progressiste all'interno della Chiesa degli anni 50, e poi  promosso perito conciliare negli anni 60 , parlò   della Chiesa  cattolica  come di una "cittadella assediata". Un termine coniato dal teologo domenicano che ha avuto tanta fortuna nella Chiesa. Possiamo dire, oggi,  con onestà intellettuale, che la Chiesa  cattolica guidata da papa Bergoglio nel 2014 è  una cittadella assediata? Io credo di si.  Per certi versi, è assediata da un  laicismo ideologico e intollerante,  intriso di  menzogne e pregiudizi.  Incominciamo dalla Chiesa. Per  essi è  solo  peccatrice, è  "meretrix",  non  si evidenzia volutamente che è   "santa, casta e immacolata", come diceva san Paolo nelle sue Lettere :  intravediamo nella loro concezione di Chiesa   la tanto declamata dicotomia tra Gesù e la Chiesa che piace cosi tanto  ai laicisti e ai "cattolici filo protestanti" del  nostro tempo. Ci  si dimentica che  essa  fu  fondata da  Gesù Cristo che, rivolgendosi a Pietro, gli disse : "Tu sei  Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa".  E ci piace sottolineare che Gesù usa un aggettivo possessivo: "la mia" Chiesa. Da qui l'origine divina della Chiesa che, appunto, è santa.    Il  non  riconoscere  che essa è Mistero, che la santità della Chiesa deriva dal suo fondatore che l'ha edificata,  significa favorire una teologia molto vicina ad alcune sette protestanti eretiche.  Sant'Agostino diceva molto bene che Cristo e Chiesa formano il "Cristo totale",  e questo dovrebbe valere soprattutto per chi critica la Chiesa cattolica generalizzando, criminalizzando, e omettendo le verità storiche oggettive. Questi laicisti  vedono,  nella loro  analisi storica, sbrigativa e rozza  di oltre   2000 anni del Cristianesimo,  solo le "nefandezze" e " l'impressionante sequela di misfatti, tutti dovuti  a commistioni di fede e potenza mondana."  Vedono solo le ombre della Chiesa cattolica (crociate, inquisizione, vendita delle indulgenze, caccia alle streghe,  corruzione e avarizia del clero)  e tralasciano volutamente le luci.   E allora gli rinfreschiamo la memoria: i Martiri che, piuttosto che rinnegare la loro fede in Cristo, morirono  sbranati dalle bestie feroci, i Santi, i Beati,  i  Padri  e  i Dottori della Chiesa, l'arte e l'architettura cristiana , la presenza dei segni cristiani come il  Campanile e  il Crocifisso,   i missionari (preti, diaconi, religiosi e religiose)  e i volontari in terra di missione accanto ai malati di lebbra e di Aids. Padre Damiano, lebbroso con i lebbrosi all’isola Molokai in Oceania, i Petits Frères e delle Petites Sœurs de Charles de Foucauld, ormai sparse per il mondo, e le tante, tante Figlie e Suore e Ancelle della Carità d’innumerevoli Famiglie religiose, e di tante iniziative benefiche, dicono con l’eroismo della loro immolazione che cosa fa la Chiesa nel mondo; lo dicono, disseminate nelle grandi Città e nei sobborghi delle periferie urbane, con ammirabile perseveranza, le schiere di Dame, di Compagnie, di Conferenze e di gruppi derivati da San Vincenzo de’ Paoli, di laici e di giovani anche, che insigniti di tale nome, o di quelli d’altri Santi o Sante, e di innumerevoli buoni cristiani dappertutto nel mondo, vanno cercando il Povero, dovunque si trovi, con lo sguardo avido di scoprirvi la trasparenza evangelica rivelatrice del volto umiliato di Cristo: "ogni volta che avete fatto opera di carità anche ad uno solo dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me", Gesù Cristo che parla (Cfr. Mt  25, 35-45). Chi è questo Me, che si presenta nel volto dolente dell’uomo qualunque per farsi oggetto d’un superlativo e inestinguibile amore? È il Cristo che ispira, guida, sostiene, trasfigura, santifica il programma, nella sua parte più impegnativa ed espressiva, della sua Chiesa: perché tale è il suo programma, tale il suo genio; amare e servire Cristo-Dio nell’Uomo che soffre. Madre Teresa, che ha speso la sua vita  fra i Poveri senza numero a Calcutta,  San Giovanni Bosco e l'educazione impartita ai tantissimi  giovani per  fargli avere almeno una alfabetizzazione e una  cultura professionale; San Francesco d'Assisi e il suo stile di povertà. Bastino questi  santi come esempio fra migliaia di essi. E ancora: il lavoro dei monaci per trasmetterci opere letterarie di immenso valore e pregio;  le opere di carità, la solidarietà verso gli ultimi della terra , gli ordini religiosi  che operano nel campo della sanità, dell'assistenza e dell' istruzione, e la difesa dei diritti umani. Da ultimo il contributo fondamentale  alla costruzione dell'Europa. Tutte cose che gli anticlericali  trascurano volutamente.  Per loro  la Chiesa è fatta solo di ombre, e  i lati positivi,  il bene che essa ha fatto e  che continua a fare non  bisogna mai   menzionarli. Essi non contestualizzano mai i fatti storici. L'importante è denigrare: qualche cosa resterà.
                      

Ma Papa Francesco ci suggerisce  un' azione pastorale che deve mostrare ancora meglio che la relazione con il nostro Padre esige e incoraggia una comunione che guarisca, promuova e rafforzi i legami interpersonali. Mentre nel mondo, specialmente in alcuni Paesi, riappaiono diverse forme di guerre e scontri, noi cristiani insistiamo nella proposta di riconoscere l’altro, di sanare le ferite, di costruire ponti, stringere relazioni e aiutarci «a portare i pesi gli uni degli altri» (Gal 6,2).  
Chiudo citando San Paolo che  ci ha detto parole bellissime sulla misericordia: Dio è  "il Padre di ogni consolazione" (2 Cor 1, 3). Mentre egli  afferma misteriosamente nella Lettera ai Romani 11,32: "Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia".  Il beato Giovanni Paolo II, invece, nella Lettera Enciclica  Dives in misericordia, nel 1980,  ha scritto parole stupende:  "la misericordia è la dimensione indispensabile dell'amore, è come il suo secondo nome e, al tempo stesso, è il modo specifico della sua rivelazione ed attuazione nei confronti della realtà del male che è nel mondo, che tocca e assedia l'uomo". E' ciò che fa Papa  Francesco ogni giorno e a cui voglio bene come un Padre perchè ci insegna la misericordia verso il nostro prossimo e a  perdonare. Nella Curia Romana, purtroppo, ho constatato personalmente con amarezza, dolore e grande delusione  che ci sono alcuni ecclesiastici (successori degli Apostoli) che pensano solo alla mondanità:  carriera, potere e  denaro.  Le parole dell'Apostolo, del beato Giovanni Paolo II e di papa Francesco vanno, pertanto, meditate, approfondite e attuate.


alberto.giannino@gmail.com

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