Il cardinale "eretico" Walter Kasper
L' avanzare delI'Islam (53 milioni in Europa di cui 16 nella UE), gli attacchi ripetuti, strumentali, ed artificiosi sulla presunta copertura della pedofilia di una minoranza estremamente esigua del clero, il Far West nella bioetica (le mamme nonne, l'inseminazione artificiale da parte di sconosciuti, donne che partoriscono figli eliminando scientemente la figura paterna per puro egoismo, la maternità surrogata, la locazione d'utero, la ginecologia self- service, il turismo procreativo, aborto, eutanasia, pratiche anticoncezionali cure della sterilità della coppia, sperimentazione sulle cellule staminali embrionali dichiarazione anticipata di trattamento o testamento biologico, ecc.), le unioni di fatto, i matrimoni fra uomini e donne omosessuali, la negazione della divinita' di Cristo (in alcune Facoltà Teologiche in odore di eresia( vedi Milano e Napoli) nei film, nella letteratura moderna (cfr. Saramago, Sartre, Soyinka, Pamuk, Russel, Pasolini, Parise, Pascoli, De Crescenzo, Umberto Eco, Calvino, Cassola, Camilleri, Bufalino, Bobbio, Leopardi, Pavese, Neruda, Mann, Costa, Dario Fo, Camus, Giuseppe Prezzolini, Augias -Pesce- Vannini- Cacitti) del matematico Odifreddi e degli scienziati come Margherita Hack, Stephen Hawking, Murray Gell-Mann, Richard Dawkins , Godfrey Harold Hardy, Ernst Mayr, Massimo Pigliucci, Baruj Benacerraf, Linus C. Pauling, Jack Steinberger, Maria Skłodowska Curie, Alan Turing, James Watson, Steven Weinberg, o dei filosofi come il pareysoniano Vattimo, di Giorello, di Galimberti, Colletti, Giorello, Cacciari, del parmenideo Severino, Hume, Heidegger, Croce. Inoltre ci sono problemi sul tappeto che riguardano il nostro contesto storico e culturale segnato dal relativismo, dal nichilismo e dal soggettivismo: l' ecclissi di Dio, il libero esame della "sola Scriptura", l'accesso della donna al sacerdozio, l'elezione popolare dei Vescovi, l'abolizione del celibato dei preti, la negazione di alcuni dogmi cattolici ( il peccato originale, la dottrina della creazione, la resurrezione di Cristo e la salvezza che viene da Dio). E ancora: la negazione del peccato e della redenzione ( l'uomo si salva da sè dice lo gnostico, ex sacerdote, e dottor Vito Mancuso docente a contratto di Teologia moderna e contemporanea in una Università che - guardacaso - non ha nulla a che vedere con la Chiesa cattolica), la negazione di satana e dell' eternità dell' inferno, la negazione dell'immortalità dell'anima, il dissenso dottrinale, un magistero parallelo, la critica corrosiva, il dubbio sistematico, il sofisma, le moderne eresie, l'autosufficienza con la quale l'uomo moderno si compiace e si illude di poter qualificare come superata una mentalità religiosa, ritualizzata per di più, quale la santa Chiesa non cessa di predicare come necessaria e sublime, per dirsi ormai emancipato dalla fede cristiana e per professarsi pago della propria fede nella scienza, nella ragione, quasi che proprio dalla scienza e dalla ragione non sorgesse una implorazione insopprimibile alla sfera religiosa e alla certezza cristiana. L' 'Eucarestia considerata - a torto - solo Memoriale, e non già Presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo, un malinteso pluralismo, la contestazione dei preti di base, la crescita delle sette o dei nuovi movimenti religiosi, l'accorpamento di parrocchie, il terrorismo internazionale, la richiesta di maggiore collegialita' e il ridimensionamento del Primato di Pietro, il relativismo etico e religioso, i Seminari semi vuoti in alcune Diocesi (perchè, invece, non ci domandiamo perchè i Neocatecumenali, i Legionari di Dio, l'Opus Dei, la Comunità di san Pio X , fanno il pieno di seminaristi?), i giovani che non si accostano ai Sacramenti, alla Messa domenicale, che non pregano più e non conoscono le verità religiose o Gesù Cristo. Sono queste alcune minacce che insidiano il Pontificato di papa Francesco. Anche se Egli porta avanti con determinazione non già la difesa della vita, della famiglia e della liberta' di educazione dei figli e del bene comune ma l'annuncio di Gesù e del suo Vangelo (per il Pontefice tali valori non sono l’essenza del cristianesimo e considerarli tali sarebbe una nuova, pericolosa ideologia).
Al centro del suo ministero petrino Francesco ha messo la teologia della misericordia tanto cara anche all'anziano cardinale tedesco, Walter Kasper, 81 anni, autore dei volumi "Il Dio di Gesù Cristo", e "Gesù, il Cristo" e che chiede nella Chiesa un ruolo (senza passare da Concilii Ecumenici) anche per le donne ( magari come diaconesse) e la comunione per i divorziati risposati; una riflessione svolta con un approccio «oltre il rigorismo e il lassismo», per «coniugare fedeltà alla parola di Dio e misericordia . Kasper ha sempre negato i miracoli, la Resurrezione corporea di Cristo, l'Ascensione di Cristo in cielo, ha affossato tutta la mariologia, nega il primato e l'infallibilita del Pontefice ex cathedra. Eppure è il teologo piu' apprezzato in Vaticano.
Francesco esorta tutti a ripartire dalle periferie, a non praticare la cultura dello scarto che purtroppo produce avanzi umani e ad aiutare gli ultimi, i più poveri, i non tutelati. Tiene un profilo pastorale, meno dottrinale, vuole una Chiesa senza lussi e senza sfarzi ma basata sulla carità, quella di cui parla San Paolo nella 1° Lettera ai Corinzi. Dogmi, magistero e Tradizione non sono poi cosi' importanti... Non vuole vedere preti e vescovi mondani, "chiese chiuse" o, peggio, con "dogane" che portano a un cristianesimo inclusivo in cui spesso si sviluppa una "psicologia da tomba" con "cristiani mummie". Francesco condanna : carriera, prestigio, potere, piacere, e sicurezza economica. Nell'Esortazione apostolica Evangelii Gaudium invita a superare l'odio, la vendetta, la gelosia, il desiderio di imporre le proprie idee a qualsiasi costo fino a persecuzioni che sembrano una umplacabile caccia alle streghe. Ed esorta il clero a tenere omelie che non siano uno spettacolo da intrattenimento. Sulla teologia. Ci sono due modi pericolosi di intendere la teologia profondamente connessi tra loro. Uno è il fascino dello gnosticismo, una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una determinata esperienza o una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti. L’altro è il neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato. È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare. In entrambi i casi, né Gesù Cristo né gli altri interessano veramente. Sono manifestazioni di un immanentismo antropocentrico. Non è possibile immaginare che da queste forme riduttive di cristianesimo possa scaturire un autentico dinamismo evangelizzatore.
L' avanzare delI'Islam (53 milioni in Europa di cui 16 nella UE), gli attacchi ripetuti, strumentali, ed artificiosi sulla presunta copertura della pedofilia di una minoranza estremamente esigua del clero, il Far West nella bioetica (le mamme nonne, l'inseminazione artificiale da parte di sconosciuti, donne che partoriscono figli eliminando scientemente la figura paterna per puro egoismo, la maternità surrogata, la locazione d'utero, la ginecologia self- service, il turismo procreativo, aborto, eutanasia, pratiche anticoncezionali cure della sterilità della coppia, sperimentazione sulle cellule staminali embrionali dichiarazione anticipata di trattamento o testamento biologico, ecc.), le unioni di fatto, i matrimoni fra uomini e donne omosessuali, la negazione della divinita' di Cristo (in alcune Facoltà Teologiche in odore di eresia( vedi Milano e Napoli) nei film, nella letteratura moderna (cfr. Saramago, Sartre, Soyinka, Pamuk, Russel, Pasolini, Parise, Pascoli, De Crescenzo, Umberto Eco, Calvino, Cassola, Camilleri, Bufalino, Bobbio, Leopardi, Pavese, Neruda, Mann, Costa, Dario Fo, Camus, Giuseppe Prezzolini, Augias -Pesce- Vannini- Cacitti) del matematico Odifreddi e degli scienziati come Margherita Hack, Stephen Hawking, Murray Gell-Mann, Richard Dawkins , Godfrey Harold Hardy, Ernst Mayr, Massimo Pigliucci, Baruj Benacerraf, Linus C. Pauling, Jack Steinberger, Maria Skłodowska Curie, Alan Turing, James Watson, Steven Weinberg, o dei filosofi come il pareysoniano Vattimo, di Giorello, di Galimberti, Colletti, Giorello, Cacciari, del parmenideo Severino, Hume, Heidegger, Croce. Inoltre ci sono problemi sul tappeto che riguardano il nostro contesto storico e culturale segnato dal relativismo, dal nichilismo e dal soggettivismo: l' ecclissi di Dio, il libero esame della "sola Scriptura", l'accesso della donna al sacerdozio, l'elezione popolare dei Vescovi, l'abolizione del celibato dei preti, la negazione di alcuni dogmi cattolici ( il peccato originale, la dottrina della creazione, la resurrezione di Cristo e la salvezza che viene da Dio). E ancora: la negazione del peccato e della redenzione ( l'uomo si salva da sè dice lo gnostico, ex sacerdote, e dottor Vito Mancuso docente a contratto di Teologia moderna e contemporanea in una Università che - guardacaso - non ha nulla a che vedere con la Chiesa cattolica), la negazione di satana e dell' eternità dell' inferno, la negazione dell'immortalità dell'anima, il dissenso dottrinale, un magistero parallelo, la critica corrosiva, il dubbio sistematico, il sofisma, le moderne eresie, l'autosufficienza con la quale l'uomo moderno si compiace e si illude di poter qualificare come superata una mentalità religiosa, ritualizzata per di più, quale la santa Chiesa non cessa di predicare come necessaria e sublime, per dirsi ormai emancipato dalla fede cristiana e per professarsi pago della propria fede nella scienza, nella ragione, quasi che proprio dalla scienza e dalla ragione non sorgesse una implorazione insopprimibile alla sfera religiosa e alla certezza cristiana. L' 'Eucarestia considerata - a torto - solo Memoriale, e non già Presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo, un malinteso pluralismo, la contestazione dei preti di base, la crescita delle sette o dei nuovi movimenti religiosi, l'accorpamento di parrocchie, il terrorismo internazionale, la richiesta di maggiore collegialita' e il ridimensionamento del Primato di Pietro, il relativismo etico e religioso, i Seminari semi vuoti in alcune Diocesi (perchè, invece, non ci domandiamo perchè i Neocatecumenali, i Legionari di Dio, l'Opus Dei, la Comunità di san Pio X , fanno il pieno di seminaristi?), i giovani che non si accostano ai Sacramenti, alla Messa domenicale, che non pregano più e non conoscono le verità religiose o Gesù Cristo. Sono queste alcune minacce che insidiano il Pontificato di papa Francesco. Anche se Egli porta avanti con determinazione non già la difesa della vita, della famiglia e della liberta' di educazione dei figli e del bene comune ma l'annuncio di Gesù e del suo Vangelo (per il Pontefice tali valori non sono l’essenza del cristianesimo e considerarli tali sarebbe una nuova, pericolosa ideologia).
Al centro del suo ministero petrino Francesco ha messo la teologia della misericordia tanto cara anche all'anziano cardinale tedesco, Walter Kasper, 81 anni, autore dei volumi "Il Dio di Gesù Cristo", e "Gesù, il Cristo" e che chiede nella Chiesa un ruolo (senza passare da Concilii Ecumenici) anche per le donne ( magari come diaconesse) e la comunione per i divorziati risposati; una riflessione svolta con un approccio «oltre il rigorismo e il lassismo», per «coniugare fedeltà alla parola di Dio e misericordia . Kasper ha sempre negato i miracoli, la Resurrezione corporea di Cristo, l'Ascensione di Cristo in cielo, ha affossato tutta la mariologia, nega il primato e l'infallibilita del Pontefice ex cathedra. Eppure è il teologo piu' apprezzato in Vaticano.
Francesco esorta tutti a ripartire dalle periferie, a non praticare la cultura dello scarto che purtroppo produce avanzi umani e ad aiutare gli ultimi, i più poveri, i non tutelati. Tiene un profilo pastorale, meno dottrinale, vuole una Chiesa senza lussi e senza sfarzi ma basata sulla carità, quella di cui parla San Paolo nella 1° Lettera ai Corinzi. Dogmi, magistero e Tradizione non sono poi cosi' importanti... Non vuole vedere preti e vescovi mondani, "chiese chiuse" o, peggio, con "dogane" che portano a un cristianesimo inclusivo in cui spesso si sviluppa una "psicologia da tomba" con "cristiani mummie". Francesco condanna : carriera, prestigio, potere, piacere, e sicurezza economica. Nell'Esortazione apostolica Evangelii Gaudium invita a superare l'odio, la vendetta, la gelosia, il desiderio di imporre le proprie idee a qualsiasi costo fino a persecuzioni che sembrano una umplacabile caccia alle streghe. Ed esorta il clero a tenere omelie che non siano uno spettacolo da intrattenimento. Sulla teologia. Ci sono due modi pericolosi di intendere la teologia profondamente connessi tra loro. Uno è il fascino dello gnosticismo, una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una determinata esperienza o una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti. L’altro è il neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato. È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare. In entrambi i casi, né Gesù Cristo né gli altri interessano veramente. Sono manifestazioni di un immanentismo antropocentrico. Non è possibile immaginare che da queste forme riduttive di cristianesimo possa scaturire un autentico dinamismo evangelizzatore.
Naturalmente,
il
contesto culturale odierno che rende difficile la missione di Papa
Bergoglio e'
il seguente: materialismo, nichilismo, scientismo, scetticismo,
razionalismo, neo positivismo logico, soggettivismo, strutturalismo,
storicismo, indifferentismo religioso, secolarismo, neopaganesimo e
l'ateismo; temi di estrema attualita' e all'ordine del giorno nella
Chiesa di papa Francesco. Il grande teologo domenicano francese,
Yves Congar, morto nel 1995, esiliato a Gerusalemme e a Cambridge, per
le sue posizioni sul laicato e sul'ecumenismo, ritenute troppo
progressiste all'interno della Chiesa degli anni 50, e poi promosso
perito conciliare negli anni 60 , parlò della Chiesa cattolica come
di una "cittadella assediata". Un termine coniato dal teologo domenicano
che ha avuto tanta fortuna nella Chiesa. Possiamo dire, oggi, con
onestà intellettuale, che la Chiesa cattolica guidata da papa Bergoglio
nel 2014 è una cittadella assediata? Io credo di si. Per certi
versi, è assediata da un laicismo ideologico e intollerante,
intriso di menzogne e pregiudizi. Incominciamo dalla Chiesa. Per
essi è solo peccatrice, è "meretrix", non si evidenzia volutamente
che è "santa, casta e immacolata", come diceva san Paolo nelle sue
Lettere : intravediamo nella loro concezione di Chiesa la tanto
declamata dicotomia tra Gesù e la Chiesa che piace cosi tanto ai
laicisti e ai "cattolici filo protestanti" del nostro tempo. Ci si
dimentica che essa fu fondata da Gesù Cristo che, rivolgendosi a
Pietro, gli disse : "Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la
mia Chiesa". E ci piace sottolineare che Gesù usa un aggettivo
possessivo: "la mia" Chiesa. Da qui l'origine divina della Chiesa che,
appunto, è santa. Il non riconoscere che essa è Mistero, che la
santità della Chiesa deriva dal suo fondatore che l'ha edificata,
significa favorire una teologia molto vicina ad alcune sette protestanti
eretiche. Sant'Agostino diceva molto bene che Cristo e Chiesa formano
il "Cristo totale", e questo dovrebbe valere soprattutto per chi
critica la Chiesa cattolica generalizzando, criminalizzando, e omettendo
le verità storiche oggettive. Questi laicisti vedono, nella loro
analisi storica, sbrigativa e rozza di oltre 2000 anni del
Cristianesimo, solo le "nefandezze" e " l'impressionante sequela di misfatti, tutti dovuti a commistioni di fede e potenza mondana." Vedono solo le ombre della
Chiesa cattolica (crociate, inquisizione, vendita delle indulgenze,
caccia alle streghe, corruzione e avarizia del clero) e tralasciano
volutamente le luci. E allora gli rinfreschiamo la
memoria: i Martiri che, piuttosto che rinnegare la loro fede in Cristo,
morirono sbranati dalle bestie feroci, i Santi, i Beati, i Padri e
i Dottori della Chiesa, l'arte e l'architettura cristiana , la presenza
dei segni cristiani come il Campanile e il Crocifisso, i missionari
(preti, diaconi, religiosi e religiose) e i volontari in terra di
missione accanto ai malati di lebbra e di Aids. Padre Damiano, lebbroso
con i lebbrosi all’isola Molokai in Oceania, i Petits Frères e delle
Petites Sœurs de Charles de Foucauld, ormai sparse per il mondo, e le
tante, tante Figlie e Suore e Ancelle della Carità d’innumerevoli
Famiglie religiose, e di tante iniziative benefiche, dicono con
l’eroismo della loro immolazione che cosa fa la Chiesa nel mondo; lo
dicono, disseminate nelle grandi Città e nei sobborghi delle periferie
urbane, con ammirabile perseveranza, le schiere di Dame, di Compagnie,
di Conferenze e di gruppi derivati da San Vincenzo de’ Paoli, di laici e
di giovani anche, che insigniti di tale nome, o di quelli d’altri Santi
o Sante, e di innumerevoli buoni cristiani dappertutto nel mondo, vanno
cercando il Povero, dovunque si trovi, con lo sguardo avido di
scoprirvi la trasparenza evangelica rivelatrice del volto umiliato di
Cristo: "ogni volta che avete fatto opera di carità anche ad uno solo
dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me", Gesù Cristo che
parla (Cfr. Mt 25, 35-45). Chi è questo Me, che si
presenta nel volto dolente dell’uomo qualunque per farsi oggetto d’un
superlativo e inestinguibile amore? È il Cristo che ispira, guida,
sostiene, trasfigura, santifica il programma, nella sua parte più
impegnativa ed espressiva, della sua Chiesa: perché tale è il suo
programma, tale il suo genio; amare e servire Cristo-Dio nell’Uomo che
soffre. Madre Teresa, che ha speso la sua vita fra i Poveri senza
numero a Calcutta, San Giovanni Bosco e l'educazione impartita ai
tantissimi giovani per fargli avere almeno una alfabetizzazione e una
cultura professionale; San Francesco d'Assisi e il suo stile di
povertà. Bastino questi santi come esempio fra migliaia di essi. E
ancora: il lavoro dei monaci per trasmetterci opere letterarie di
immenso valore e pregio; le opere di carità, la solidarietà verso gli
ultimi della terra , gli ordini religiosi che operano nel campo della
sanità, dell'assistenza e dell' istruzione, e la difesa dei diritti
umani. Da ultimo il contributo fondamentale alla costruzione
dell'Europa. Tutte cose che gli anticlericali trascurano volutamente.
Per loro la Chiesa è fatta solo di ombre, e i lati positivi, il bene
che essa ha fatto e che continua a fare non bisogna mai
menzionarli. Essi non contestualizzano mai i fatti storici.
L'importante è denigrare: qualche cosa resterà.
Ma Papa Francesco ci suggerisce un' azione pastorale che deve mostrare ancora meglio che la relazione con il
nostro Padre esige e incoraggia una comunione che guarisca, promuova e
rafforzi i legami interpersonali. Mentre nel mondo, specialmente in
alcuni Paesi, riappaiono diverse forme di guerre e scontri, noi
cristiani insistiamo nella proposta di riconoscere l’altro, di sanare le
ferite, di costruire ponti, stringere relazioni e aiutarci «a portare i
pesi gli uni degli altri» (Gal 6,2).
Chiudo citando San Paolo che ci ha detto parole bellissime sulla misericordia: Dio è "il Padre di ogni consolazione" (2 Cor 1, 3). Mentre egli afferma misteriosamente nella Lettera ai Romani 11,32: "Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia". Il beato Giovanni Paolo II, invece, nella Lettera Enciclica Dives in misericordia, nel 1980, ha scritto parole stupende: "la misericordia è la dimensione indispensabile dell'amore, è come il suo secondo nome e, al tempo stesso, è il modo specifico della sua rivelazione ed attuazione nei confronti della realtà del male che è nel mondo, che tocca e assedia l'uomo". E' ciò che fa Papa Francesco ogni giorno e a cui voglio bene come un Padre perchè ci insegna la misericordia verso il nostro prossimo e a perdonare. Nella Curia Romana, purtroppo, ho constatato personalmente con amarezza, dolore e grande delusione che ci sono alcuni ecclesiastici (successori degli Apostoli) che pensano solo alla mondanità: carriera, potere e denaro. Le parole dell'Apostolo, del beato Giovanni Paolo II e di papa Francesco vanno, pertanto, meditate, approfondite e attuate.
alberto.giannino@gmail.com
Chiudo citando San Paolo che ci ha detto parole bellissime sulla misericordia: Dio è "il Padre di ogni consolazione" (2 Cor 1, 3). Mentre egli afferma misteriosamente nella Lettera ai Romani 11,32: "Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia". Il beato Giovanni Paolo II, invece, nella Lettera Enciclica Dives in misericordia, nel 1980, ha scritto parole stupende: "la misericordia è la dimensione indispensabile dell'amore, è come il suo secondo nome e, al tempo stesso, è il modo specifico della sua rivelazione ed attuazione nei confronti della realtà del male che è nel mondo, che tocca e assedia l'uomo". E' ciò che fa Papa Francesco ogni giorno e a cui voglio bene come un Padre perchè ci insegna la misericordia verso il nostro prossimo e a perdonare. Nella Curia Romana, purtroppo, ho constatato personalmente con amarezza, dolore e grande delusione che ci sono alcuni ecclesiastici (successori degli Apostoli) che pensano solo alla mondanità: carriera, potere e denaro. Le parole dell'Apostolo, del beato Giovanni Paolo II e di papa Francesco vanno, pertanto, meditate, approfondite e attuate.
alberto.giannino@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento