martedì 11 marzo 2014

GLI ESERCIZI SPIRITUALI DI PAPA FRANCESCO



                                                                      

Papa Bergoglio ha noleggiato due autopullman e,  con 82 prelati della Curia Romana,  se n'è andato ad Ariccia sui Castelli Romani ad ascoltare gli esercizi spirituali predicati da un parroco romano. Un evento che non si era mai verificato prima d'ora. Il Papa e i vescovi e cardinali pregheranno insieme, ascolteranno la Parola di Dio, le meditazioni e la Santa Messa. Le omelie saranno oggetto di spunti per la riflessione comune. La fede è chiamata a dare  con «dolcezza e rispetto», all’ateismo, allo scetticismo, all’indifferenza verso la dimensione verticale, alcune risposte affinché l’uomo del nostro tempo possa continuare ad interrogarsi sull'esistenza di Dio e a percorrere le vie che conducono a Lui.  Soprattutto nella realtà del nostro tempo, non dobbiamo dimenticare che una via che conduce alla conoscenza e all’incontro con Dio è la vita della fede. Chi crede è unito a Dio, è aperto alla sua grazia, alla forza della carità. Così la sua esistenza diventa testimonianza non di se stesso, ma del Risorto, e la sua fede non ha timore di mostrarsi nella vita quotidiana, è aperta al dialogo che esprime profonda amicizia per il cammino di ogni uomo, e sa aprire luci di speranza al bisogno di riscatto, di felicità, di futuro. La fede, infatti, è incontro con Dio che parla e opera nella storia e che converte la nostra vita quotidiana, trasformando in noi mentalità, giudizi di valore, scelte e azioni concrete. Non è illusione, fuga dalla realtà, comodo rifugio, sentimentalismo, ma è coinvolgimento di tutta la vita ed è annuncio del Vangelo, Buona Notizia capace di liberare tutto l’uomo. Un cristiano, una comunità che siano operosi e fedeli al progetto di Dio che ci ha amati per primo, costituiscono una via privilegiata per quanti sono nell’indifferenza o nel dubbio circa la sua esistenza e la sua azione. Questo, però, chiede a ciascuno di rendere sempre più trasparente la propria testimonianza di fede, purificando la propria vita perché sia conforme a Cristo. Oggi molti hanno una concezione limitata della fede cristiana, perché la identificano con un mero sistema di credenze e di valori e non tanto con la verità di un Dio rivelatosi nella storia, desideroso di comunicare con l’uomo a tu per tu, in un rapporto d’amore con lui. In realtà, a fondamento di ogni dottrina o valore c’è l’evento dell’incontro tra l’uomo e Dio in Cristo Gesù. Il Cristianesimo, prima che una morale o un’etica, è avvenimento dell’amore, è l’accogliere la persona di Gesù. Per questo, il cristiano e le comunità cristiane devono anzitutto guardare e far guardare a Cristo, vera Via che conduce a Dio. Papa   Bergoglio nella Casa dei Paolini ad Ariccia ha preparato un bel cenacolo culturale  e religioso con lo scopo evidente di cementare l'unione, la fraternità e l'amicizia tra prelati di ogni continente. Dopo i veleni nella stagione di Benedetto XVI e Bertone ora è arrivato il tempo della  pacificazione. Niente lobby gay, niente dossiers, niente ricatti, niente chiacchericci, e niente scandali in Curia sullo IOR. Ora sappiamo chi è il regista che ha voluto cacciare Bertone e umiliare Benedetto XVI  senza esercitare la prima delle Virtù Cardinali (la prudenza). Di più: se avesse letto Il Principe di Niccolò Machiavelli avrebbe imparato che una delle caratteristiche che deve avere il "principe" ideale è proprio la prudenza. Si tratta di un nunzio apostolico che, forse,  verrà premiato dopo le nefandezze che ha fatto dall'estero. Tutte le sue ritorsioni erano rivolte a protestare contro la mancata nomina a cardinale e al trasferimento dalla Curia Romana all'estero. Il vescovo rimosso ma promosso, una volta arrivato nella nunziatura prestigiosa, è diventato un corvo e ha messo in difficoltà papa Benedetto XVI e l'odiato cardinale Bertone. Dossiers delicatissimi e informative sulle abitudini dei prelati venivano date in pasto ai giornali senza ritegno. Il nunzio aveva lavorato una vita intera per la Santa Sede e per conseguire il cardinalato aveva sgobbato come pochi. Nel suo ruolo in Curia Romana aveva acquisito una mole notevole di documenti e li aveva fotocopiati nel tardo pomeriggio quando le segreterie erano vuote e gli impiegati erano tornati a casa. Dunque, alla base di questi scandali,

c'era una berretta rosso cardinalizia agognata da anni ma volatilizzata in pochi minuti. Bertone aveva deciso che questo vescovo doveva andarsene da Roma a fare il Nunzio in una sede prestigiosa. Ma al vescovo ribelle questa promozione  (che in sostanza era un siluro) non andava bene. E cosi questo personaggio da clinica psichiatrica  ha causato tanti danni a papa Benedetto XVI che alla fine, per il bene della Chiesa, si è dimesso. Si, perchè il nunzio diffondeva di tutto: scandali sessuali che riguardavano vescovi e cardinali, privilegi, arricchimenti illeciti, sante alleanze tra massoni ed ecclesiastici e servizi segreti. Tutto ciò senza lavare i panni sporchi in famiglia ma sui media di tutto il mondo.  E, infine,  lo scandalo della pedofilia che ha sfiorato il Collegio cardinalizio. Ora, questo signore,  vuole essere riabilitato dopo il male che ha causato alla Chiesa. Secondo me deve andare in analisi perchè ha grossi problemi e valorizzarlo è un azzardo. Certo,  papa Bergoglio parlerà della misericordia e del perdono. Ma mi permetto di dire con pacatezza e serenità   che la grazia non può supplire la natura. Questo vescovo è pericolosissimo. Se poi pensiamo che ha arrecato danni alla Chiesa e al Santo Padre per  arrivismo, carriera, e potere   restiamo senza parole. Bergoglio fino al 14  incontra ad Ariccia 82 ecclesiastici tra vescovi e cardinali della Curia Romana. Lui è il successore di Pietro e il Vicario di Cristo in terra e deve avere un atteggiamento di compassione e di tenerezza verso chi ha sbagliato. Ma non puo' dimenticare tutte le sue catechesi rivolte a preti vescovi e cardinali che anzichè tendere a Dio, al Mistero, all'Assoluto e al Trascendente sono materialisti e individualisti.  Non pregano e sono consumisti in questa era digitale, globalizzata e postmoderna.  Essi privilegiano proprio quei valori che Francesco ha sempre stigmatizzato. Devono essere uomini umili e di carità. Devono ricordarsi che sono alter Christus e persone che agiscono in nome di Cristo Capo. E i Vescovi sono successori degli Apostoli. Tutti hanno un ovile e delle pecore. Devono essere quindi dpunti di riferimento per il gregge, modelli autorevoli e guide spirituali e morali. Chi non è grado di essere Pastore  zelante rimetta il mandato. La Chiesa non ha bisogno di arrampicatori sociali e di sepolcri imbiancati.  Chi meglio di Papa Francesco può spiegarlo ai suoi preti, vescovi e cardinali?  La Chiesa ha molte risorse e se dopo 2000 anni resiste significa che c'è il soffio dello Spirito Santo. La Chiesa è santa e immacolata, senza macchia nè ruga dice San Paolo. Ecco dobbiamo guardare a questo modello di Chiesa per essere credibili dopo uno scandalo che ha coinvolto oltre 80 Vescovi e 400 sacerdoti per pedofilia.
                                            

Nessun commento: