venerdì 14 febbraio 2014

MATTEO RENZI E IL CONCETTO DI "SANGUE E MERDA" NELLA POLITICA



Abbiamo ascoltato in diretta,  su la 7, con grande  interesse, il discorso di Matteo Renzi alla Direzione nazionale del Partito Democratico  nella quale ha dato lo sfratto ad Enrico Letta da Palazzo Chigi senza tanti complimenti. Renzi è appoggiato nel suo tentativo di andare a Palazzo Chigi  dal gruppo Corriere della Sera ( Fiat, Intesa San Paolo con Chiamparino e il banchiere Bazoli, Pirelli, Mediobanca, Unipol Sai Assicurazioni, la banca svizzera UBS,  U.T. Communications S.p.A., Enel,  la Bocconi con Provasoli,  l'editore Urbano Cairo proprietario de la 7, gli imprenditori Della Valle, Pesenti, Ligresti e Rotelli), Romano Prodi che aspira al Quirinale, e Corrado Passera.  L' intervento di Renzi è stato  breve e  ha evidenziato la necessità di un "governo nuovo" per una "fase nuova". Come dovrebbe avvenire tutto cio' Renzi non l'ha detto. Si è limitato a leggere il documento di sfratto, poi ha elencato le priorità del nuovo Governo: 
1) riforme istituzionali; 
2) riforma del fisco;
3) riforma della Pubblica Amministrazione;
4) piano per il lavoro;
5) durata del Governo fino al termine naturale della legislatura nel 2008.
L'intervento del Segretario Nazionale del PD è stato concreto, pragmatico e asciutto. Renzi è stato chiaro con i membri della Direzione: nessuna dubbiezza, nessuna equivocità, nessuna incertezza sul fatto che il compagno di partito Enrico Letta dovesse lasciare l'incarico dal momento che i numeri del nuovo governo Renzi sono quelli del governo Letta.  Per la verità Renzi non ha esposto in maniera esauriente ed esaustiva i motivi per i quali Letta andava sostituito. E questo significa che nel PD non c'è democrazia  interna.Inoltre, se vogliamo dirla tutta, Renzi è stato legittimato solo dal popolo delle primarie (circa 1,9 milioni di persone su 60 milioni di italiani) e non è stato legittimato da alcun voto popolare.   Anzi, Renzi,  ha rivendicato con orgoglio il fatto di essere ambizioso, un aggettivo i cui contrari sono:  umile, modesto, semplice. No, Renzi è stato solo  avventato, temerario e spregiudicato politicamente anche un po' vanaglorioso e smanioso del potere nel rivendicare la discontinuità con Letta. Del resto, la politica -diceva molto efficacemente  il socialista Rino Formica-  "è sangue e merda" (e non chiede santificazioni),  e cosi Renzi ha fatto fuori Letta  senza scrupoli,  senza esitazione e delicatezza  avendo tra l'altro con sè ben 136 consiglieri e solo 16 contrari e 2 astenuti. Quando uno perde (Letta) tutti salgono sul carro del vincitore!  Letta ha voluto la conta in direzione  dal momento che la parlamentarizzazione  della crisi gli era  stata negata, Infine  i numeri gli hanno dato torto. Renzi non ha avuto alcun riguardo per l'avversario anche se ha evitato l'umiliazione (c'è stato un ringraziamento, un tono soft, garbato e un saluto) ma lo scontro è stato comunque  brutale, spietato e duro. E' stato un intrigo di palazzo con tutti i veleni che ci sono in questi duelli. Una vera e propria defenestrazione come avveniva in Boemia, a Praga,  nel 1400 e poi nel 1600.  Chi pensava al ragazzo che frequentava la Dc, i preti, i convegni de "La base",  che conosce a menadito  il  magistero di La Pira,  ora deve ricredersi. Matteo Renzi non è certo un ingenuo, un candido, un inesperto. Come il suo concittadino fiorentino, Niccolò  Machiavelli, vissuto tra il 1400 e il 1500,   ha pensato che "il fine (Palazzo Chigi) giustifica i mezzi" anche se non possiamo attribuire allo scrittore fiorentino tale massima. Tuttavia  nel Principe al cap. XVIII sta scritto: «nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de’ Principi ... si guarda al fine ... I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati»). Nell'operazione alla Direzione del Pd Renzi,   ha rivelato tutta la sua astuzia, scaltrezza e furberia. Ma anche la sua perspicacia, sagacia e acutezza. Il Nostro non è un intellettuale raffinato e colto come Aldo Moro, Fanfani, La Pira, Dossetti,Lazzati   il che, in una società liquida (Bayman),  ci preoccupa non poco soprattutto per le questioni dei diritti civili e per la bioteca. Come stile e metodi, invece,  nonostante sia bellino, carino e abbia un bel sorriso (tranquilli, non pensate male), assomiglia a Ghino di Tacco  (Bettino Craxi) anche se deve avere imparato, leggendo al liceo  Il Principe,   le qualità che deve possedere un  Principe ideale che lui ha fatto proprie. Le elenchiamo per i lettori:
                                          

                                    

- la disponibilità ad imitare il comportamento di grandi uomini a lui  contemporanei o del passato, es. quelli dell'Antica Roma;
  • la capacità di mostrare la necessità di un governo per il benessere del popolo, es. illustrando le conseguenze di un'oclocrazia;
  • il comando sull'arte della guerra - per la sopravvivenza dello stato;
  • la capacità di comprendere che la forza e la violenza possono essere essenziali per mantenere stabilità e potere;
  • la prudenza;
  • la saggezza di cercare consigli soltanto quando è necessario;
  • la capacità di essere "simulatore e gran dissimulatore";
  • il rilevante potere di controllo della fortuna attraverso la virtù (la metafora utilizzata accosta la fortuna ad un fiume, che deve essere contenuto dagli argini della virtù);
  • la capacità di essere leone, volpe e centauro (leone forza - volpe astuzia - centauro come capacità di usare la forza come gli animali e la ragione come l'uomo).   
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  •  Con il nuovo Governo Renzi ci sarà un cambiamento radicale? Si faranno le riforme istituzionali?     Si uscirà dalla palude come ama dire? E ancora: il debito pubblico che è di 2.105 miliardi euro come pensa di  abbatterlo? E l'evasione fiscale che ammonta ogni anno a 150 miliardi di imposte eluse? E i disoccupati attualmente 3 milioni e 250 mila troveranno un posto di lavoro? I privilegi della casta con i loro stipendi d'oro? Renzi nel suo suo discorso ha citato solo dei poeti. Noi gli dedichiamo una poesia di Pablo Neruda perchè la legga bene ed eviti in futuro di coltivare nella  Direzione   del suo partito lo spettacolo indecoroso cui abbiamo assistito per cacciare Enrico Letta come nelle migliori tradizioni  delle purghe staliniane. 
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  • I dittatori

    È rimasto un odore tra i canneti:
    un misto di sangue e carne, un penetrante
    petalo nauseabondo.
    Tra le palme da cocco le tombe sono piene
    di ossa demolite, di ammutoliti rantoli.
    Il delicato satrapo conversa
    tra coppe, colletti e cordoni d'oro.
    Il piccolo palazzo luccica come un orologio
    e le felpate e rapide risate
    attraversano a volte i corridoi
    e si riuniscono alle voci morte
    e alle bocche azzurre sotterrate di fresco.
    Il dolore è celato, simile ad una pianta
    il cui seme cade senza tregua sul suolo
    e fa crescere al buio le grandi foglie cieche.
    L'odio si è formato squama su squama,
    colpo su colpo, nell'acqua terribile della palude,
    con un muso pieno di melma e silenzio
                                              
                            Pablo Neruda, Nobel per la Letteratura 1971

    Post scriptum: Renzi, lei dal 18 febbraio p.v.,  avrà due  incarichi ( Presidente del Consiglio e Segretario Nazionale del Pd. Non le sembra di esagerare nella sua ambizione? E poi: li svolgerà entrambi bene? In ogni caso, nel mio condominio, cercano un amministratore. Magari, nel tempo libero, potrebbe occuparsene. Che ne dice? Mi faccia sapere. Con la recessione economica che c'è anche un posto nel condominio va bene...

    Suo affezionatissimo
    Alberto Giannino

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