giovedì 6 febbraio 2014

CORRADO AUGIAS E LA DEMOLIZIONE DELLA FEDE IN MARIA




 Dopo la lettura del libro di Corrado Augias su Maria (presentato a Le invasioni barbariche)  non riesco a capire razionalmente come il docente fiorentino  di filosofia, Marco Vannini, possa ancora  insegnare teologia  mistica senza sentirsi profondamente  incoerente verso la Bibbia, la Tradizione e il Magistero della Chiesa e gli stessi mistici che parlano di Maria. Primo fra tutti san Giovanni della Croce (che Vannini cita a suo uso e consumo) il quale afferma che Maria è la creatura che si è lasciata condurre nella sua vita unicamente dallo Spirito senza influsso di creature: " ...La gloriosissima Vergine Nostra Signora ... mai ebbe nella sua anima impressa l'orma di alcuna creatura, né per essa si mosse ma sempre la sua mozione provenne dallo Spirito Santo ". Vannini mi sembra il protestante svizzero Karl Barth che sosteneva che "la mariologia è un tumore da estirpare" con la differenza che Barth l'ha dichiarato esplicitamente mentre il Nostro no. Anzi, per lui, non esistono credenti e non credenti.  Vannini, ovviamente, contesta i quattro dogmi su Maria,  la sua verginità (le donne ebree erano tutte feconde e non c'erano vergini).  Per lui Maria è sostanzialmente  un "mito" (Bultmann).  Le sue fonti predilette sono i vangeli apocrifi,  i libri dell'Antico Testamento leggende e racconti,   Giuseppe lo sposo di Maria è una figura insignificante perchè padre putativo di Gesù.  Lo stesso vale per Maria che viene menzionata pochissimo nei Vangeli, nelle lettere paoline e negli Atti degli Apostoli.   E Gesù era solo un Uomo, un Profeta, un Maestro, un Grande Personaggio  ma certamente non Dio. La solita teoria del Gesù storico che non deve coincidere col Cristo della fede.  Dei 37 miracoli compiuti da Gesù (insieme a tanti altri miracoli ) nè Augias nè Vannini fanno citazioni al riguardo.   La Trinità (Dio uno e trino) è un' invenzione. Vannini potrebbe dire con l'arcivescovo e teologo Bruno Forte che esiste "il Dio di Gesù Cristo" (sic!). Il cristianesimo è stato oggi ridotto a una morale legata alla vita fisica delle persone, e quindi alle questioni legate all’aborto, alla contraccezione, e cose di questo genere, (in questo il Nostro la pensa evidentemente come Nietzsche) mentre tutto ciò è solo un epifenomeno. Per Vannini, inoltre,  l'uomo non è un essere vivente dotato di corpo e di anima capace di ragione e di volontà. L'anima non è un'entità immortale creata direttamente da Dio che da vita all'essere umano e presiede alla sua attività spirituale. Egli dimentica che San Paolo afferma che il nostro Io è così tripartito: "spirito, anima e corpo" (1 Ts 5,23). Cioè il sacerdote si occupa del nostro spirito (pneuma), lo psicologo della nostra anima (psychè), il medico della cura del corpo (soma). Nell'uomo ci sono (passioni, istinti, pulsioni, sentimenti, ricordi, immagini e ovviamente  l'inconscio). E ancora (le risorse dell'intelligenza e della volontà, l'autocoscienza padrona dei propri atti, l'apertura al divino e alla trascendenza). La persona umana è l'unica creatura in tutto il creato ad essere composta di spirito e di corpo. Non è un corpo inanimato come le sostanze fisiche e chimiche, sino ai corpi e le particelle elementari dell'universo. Direbbe Severino Boezio (che il Vannini ama citare) che la persona è " sussistenza individuale di una natura ragionevole" che esercita gli atti propri della persona (l'intendere e il volere"). Senza contare il ragionare, il pensiero, il libero arbitrio e autocoscienza.
La persona umana, creata a immagine di Dio, è un essere insieme corporeo e spirituale. Il racconto biblico esprime questa realtà con un linguaggio simbolico, quando dice: « Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente » (Gn 2,7). L'uomo tutto intero è quindi voluto da Dio.

 Spesso, nella Sacra Scrittura, il termine anima indica la vita umana, oppure tutta la persona umana. Ma designa anche tutto ciò che nell'uomo vi è di più intimo  e di maggior valore,  ciò per cui più particolarmente egli è immagine di Dio: « anima » significa il principio spirituale nell'uomo.

 Il corpo dell'uomo partecipa alla dignità di « immagine di Dio »: è corpo umano proprio perché è animato dall'anima spirituale, ed è la persona umana tutta intera ad essere destinata a diventare, nel corpo di Cristo, il tempio dello Spirito. (Qui il Vannini per contestare il versetto della Genesi usa un linguaggio triviale e scurrile perchè sa bene che l'uomo ha una dignità di persona proprio  in relazione a questa frase)

« Unità di anima e di corpo, l'uomo sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi, attraverso di lui, toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore. Allora, non è lecito all'uomo disprezzare la vita corporale; egli anzi è tenuto a considerare buono e degno di onore il proprio corpo, appunto perché creato da Dio e destinato alla risurrezione nell'ultimo giorno ». (Vaticano II) 

 L'unità dell'anima e del corpo è così profonda che si deve considerare l'anima come la « forma » del corpo;  ciò significa che grazie all'anima spirituale il corpo, composto di materia, è un corpo umano e vivente; lo spirito e la materia, nell'uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un'unica natura.

La Chiesa insegna che ogni anima spirituale è creata direttamente da Dio  – non è « prodotta » dai genitori – ed è immortale: essa non perisce al momento della sua separazione dal corpo nella morte, e di nuovo si unirà al corpo al momento della risurrezione finale. 

 Talvolta si dà il caso che l'anima sia distinta dallo spirito. Così san Paolo prega perché il nostro essere tutto intero, « spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore » (1 Ts 5,23). La Chiesa insegna che tale distinzione non introduce una dualità nell'anima.  « Spirito » significa che sin dalla sua creazione l'uomo è ordinato al suo fine soprannaturale,  e che la sua anima è capace di essere gratuitamente elevata alla comunione con Dio.

 La tradizione spirituale della Chiesa insiste anche sul cuore, nel senso biblico di « profondità dell'essere » (« in visceribus »: Ger 31,33), dove la persona si decide o non si decide per Dio.
Ma rinfreschiamo la memoria a Vannini su quello che dicono alcuni mistici di Maria madre di Dio.       
  Nei passi autentici delle Omelie su Luca, Origene presenta Maria " ricolmata di Spirito Santo " mentre avanza sollecitamente " sulle vette " [della perfezione] ed è " dichiarata benedetta dallo Spirito Santo " " Non può alcuno percepirne il senso a meno che non abbia riposato sul petto di Gesù e non abbia ricevuto da Gesù Maria, diventata anche madre sua ".
Per Ambrogio, Maria non è soltanto " uno specchio " in cui " risplendono la bellezza della sua castità e la sua esemplare virtù ", ma innanzitutto " dimora dei celesti misteri " e " aula regale ",  quindi in grado di comunicare la conoscenza dei divini misteri e la grazia della verginità, come ha fatto con Giovanni evangelista e con Giovanni Battista. M. è esempio di vita alacre nel raggiungere le vette della perfezione: " Dove, se non verso le cime, doveva tendere colei che era già piena di Dio? La grazia dello Spirito Santo non conosce ostacoli che ritardano il passo ". Secondo Ambrogio bisogna giungere ad una certa identificazione con Maria per generare Cristo mediante la fede ed essere lode di Dio: " Ogni anima che crede, concepisce e genera il Verbo di Dio e ne comprende le operazioni. Sia in ciascuno l'anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria ad esultare in Dio ". San Atanasio  afferma il rapporto permanente e santificante dello Spirito con Maria:" Personalmente sono dell'avviso che ciò avvenne nella Vergine non per un breve arco di tempo, ma per sempre. La Vergine, allora come adesso ed in perpetuo, ha su di sé distesa come ombra la potenza dell'Altissimo e lo Spirito che sopraggiunse su di essa, affinché potesse restare "piena di grazia". Sull'argomento questo è il nostro pensiero: ogni cosa in lei era ripiena della grazia per mezzo dello Spirito e per la potenza dell'Altissimo ". San  Massimo il Confessore,  presenta Maria come  " icona spirituale ed eminentemente razionale, temibile ai demoni e desiderabile agli angeli; (...) gradita e sottomessa al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo ". Crescendo " in età e grazia, più profondamente di quanto si conosca ", Maria  raggiunge l'ideale della vita in comunione con Dio: " La beata e santissima Vergine era infatti un tesoro di modestia e possedeva in modo eminente la calma, la pace e l'umiltà. La maggior parte del tempo se ne stava chiusa in casa raccolta nella preghiera e nella supplica a Dio, in un digiuno e in un lavoro intensi". Gioacchino Fiore invece afferma che " l'amore  fece sì che la Vergine si unisse all'Altissimo, concepisse di Spirito Santo e partorisse il Figlio di Dio ".
s. Tommaso d'Aquino  ritiene privilegio del solo Cristo l'uso del libero arbitrio mentre era nel seno della madre.
                                          

 Il carmelitano Gabriele di S. Maria Maddalena adotta un altro procedimento: tenta, cioè, una visione sistematica della vita spirituale di Maria applicando a lei il cammino e i traguardi descritti da s. Giovanni della Croce. Ne risulta che Maria  fu elevata fin dal principio allo stato di unione, in cui la sua volontà è mossa in tutto dalla volontà di Dio e dallo Spirito Santo. Anche per Maria,  quindi, " ogni facoltà dell'anima e del corpo, la memoria, l'intelletto e la volontà, i sensi esterni ed interni, gli appetiti della parte sensitiva e spirituale, tutto, insomma, si muove per amore e in amore ". Maria  progredisce nella vita spirituale e mantiene " sempre viva l'aspirazione all'unione immediata con Dio nella visione beatifica sebbene sempre temperata dall'abbandono al divino beneplacito ". Similmente K. Truhlar, seguendo la dottrina di s. Giovanni della Croce applica a Maria  lo stato di unione trasformante: un dono prezioso che include un nuovo modo di conoscere e amare Dio, una più intensa inabitazione di Dio e una più alta partecipazione alla natura divina. In forza di questa unione, Maria fu esente da ogni perturbazione della natura, i suoi dolori non rivestirono mai un carattere di purificazione, la sua contemplazione non era disturbata dall'azione. La pienezza della vita mistica crebbe in Maria fino a che non si trasformò in visione beatifica.
Non abbiamo citato il Vaticano II e il magistero di Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e  di Francesco ma non è opportuno perchè tutti mariani.
Il libro demolisce, infine, le apparizioni mariane, il culto mariano, i miracoli della Vergine,  le grazie, ecc.  Il tutto da uno che si qualifica esperto di teologia mistica. E Augias che non è credente perchè si attiene solo alla pura ragione (l'obbedienza della fede non ce l'ha)  lo segue nel demolire la figura di Maria che è luminosa e grande nonostante questi attacchi beceri e rozzi. 
Da ultimo, poichè Vannini è un eretico gli consigliamo di leggere alcuni autori e le  loro opere contro l'eresia. Tra i  primi di cui si abbia notizia sono Giustino ed Egesippo; tra i più importanti (che forniscono spesso notizie e testi altrimenti perduti) vanno ricordati s. Ireneo (Adversus haereses), s. Ippolito di Roma (Syntagma e Philosophumena) e Tertulliano (De praescriptione haereticorum e diverse opere polemiche), del 2° e 3° sec.; nel 4° e 5° sec., Epifanio di Salamina (Panarion), Filastrio di Brescia (Diversarum haereseon liber), s. Agostino (Liber de haeresibus), s. Vincenzo di Lérins (Commonitorium) e Teodoreto (Haereticorum fabularum compendium); nel 7° e 8° sec., s. Germano di Costantinopoli e s. Giovanni Damasceno.Forse conoscerà un altro modo di concepire la mistica... 
                                        
                                    
Preghiera a Maria Assunta di Paolo VI
 
O Maria Immacolata Assunta in cielo,
tu che vivi beatissima nella visione di Dio:
di Dio Padre che fece di te alta creatura,
di Dio Figlio che volle da te
essere generato uomo e averti sua madre,
di Dio Spirito Santo che in te
compì la concezione umana del Salvatore.
O Maria purissima
o Maria dolcissima e bellissima
o Maria donna forte e pensosa
o Maria povera e dolorosa
o Maria vergine e madre
donna umanissima come Eva più di Eva.
Vicina a Dio nella tua grazia
nei tuoi privilegi
nei tuoi misteri
nella tua missione
nella tua gloria.
O Maria assunta nella gloria di Cristo
nella perfezione completa e trasfigurata
della nostra natura umana.
O Maria porta del cielo
specchio della luce divina
santuario dell’Alleanza tra Dio e gli uomini,
lascia che le nostre anime volino dietro a te
lascia che salgano dietro il tuo radioso cammino
trasportate da una speranza che il mondo non ha
quella della beatitudine eterna.
Confortaci dal cielo o Madre pietosa
e per le tue vie
della purezza e della speranza
guidaci un giorno
all’incontro beato con te
e con il tuo divin Figlio
il nostro Salvatore Gesù.
Amen!

Nessun commento: