sabato 8 febbraio 2014

IL BLOG DI BEPPE GRILLO


                         LETTERA APERTA




Egregio Signor Beppe Grillo,
leggo con amarezza sulle agenzie di stampa che i PM di Torino hanno chiesto 9 mesi di reclusione e 200 euro di multa  perchè lei avrebbe rotto i sigilli di una baita-presidio in zona  No Tav in Val di Susa per fare un comizio.  Non solo:  leggo che le Procure sono scatenate per contestarle il fatto di aver esortato pubblicamente  le forze dell'Ordine alla disobbedienza e a non scortare più i nostri politici, articolo 266 C.P. Ora rischia una pena di almeno due anni di reclusione.  Le auguro di uscirne bene da questa vicenda giudiziaria e subito. Per questo non la chiamerò mai  pregiudicato neanche in caso di condanna definitiva. In comune, lei ed io,  abbiamo la lotta alla corruzione, all'evasione fiscale e ai privilegi della Casta. Prima nel mirino delle Procure c'era Berlusconi, adesso tocca a lei. Così  quando andremo al voto lei sarà indebolito  dalle inchieste giudiziarie e i suoi voti andranno a Renzi. Che potrebbe vincere subito o al ballottaggio. Mentre il M5 stelle (che è il terzo polo come dice bene Casini) resterebbe all'opposizione.  A questo punto le consiglio di fare una campagna elettorale per stare all'opposizione, per attaccare i boiardi di Stato, per attaccare gli evasori fiscali e tutti coloro che hanno privilegi, posti e prebende dalla politica. Sono convinto che faranno di tutto per ridimensionare il M5stelle. Bene, ne prenda atto. Faccia una battaglia dura, intransigente, senza scendere a compromessi con alcuno. Vede che strano Paese è il nostro? I farabutti e i delinquenti sono a piede libero compresi i politici di ogni sponda. Per lei ci sono già pronti gli avvisi di garanzia solo  per avere abbracciato un poliziotto e avergli detto "siamo fratelli non siamo in guerra".  Chi le ha fatto questo regalo elettorale (le coincidenze sono davvero preoccupanti e inquietanti) non è l'odiato Cavaliere che lei chiama pregiudicato con una valenza e una connotazione alquanto negative. No. Lui non controlla nè il partito dei giudici nè il loro sindacato di riferimento. 
Concludo. Il suo movimento è votato da milioni di giovani che sono stati ingannati e delusi da questa classe politica;  non hanno un futuro, non hanno un lavoro, non hanno nulla. Solo il debito pubblico di 2104 miliardi di euro lasciatogli in eredità dal Pentapartito, da Prodi, e dai governi Berlusconi. E le procure che fanno? Indagano Grillo. Ma i politici marci , corrotti e ladri sono a piede libero disponibili a fare i referenti di Cosa Nostra che poi è quella associazione criminale che ha fatto saltare in aria i giudici Falcone e Borsellino e ucciso altri giudici. 

Lei, Grillo,  ha una responsabilità enorme: dare speranza a questi giovani che votano M5 stelle.  La crisi di speranza colpisce più facilmente le nuove generazioni che, in contesti socio-culturali privi di certezze, di valori e di solidi punti di riferimento, si trovano ad affrontare difficoltà che appaiono superiori alle loro forze. Penso a tanti giovani  feriti dalla vita, condizionati da una immaturità personale che è spesso conseguenza di un vuoto familiare, di scelte educative permissive e libertarie e di esperienze negative e traumatiche. Per alcuni – e purtroppo non sono pochi – lo sbocco quasi obbligato è una fuga alienante verso comportamenti a rischio e violenti, e verso tante altre forme di disagio giovanile. La invito, signor Beppe Grillo, in questo nichilismo dilagante   a dedicarsi seriamente ai giovani, a non lasciarli in balìa di se stessi ed esposti alla scuola di “cattivi maestri”, ma  ad educarli ai valori umani sociali e religiosi, ad impegnarli  in iniziative serie, che permettano loro di comprendere il valore della vita in una stabile famiglia fondata sul matrimonio. Solo così si dà loro la possibilità di progettare con fiducia il loro futuro. Oggi, infatti, si affievoliscono, specie tra le giovani generazioni, i valori naturali e cristiani che danno significato al vivere quotidiano e formano ad una visione della vita aperta alla speranza; emergono invece desideri effimeri e attese non durature, che alla fine generano noia e fallimenti. Tutto ciò ha come esito nefasto l’affermarsi di tendenze a banalizzare il valore della stessa vita per rifugiarsi nella trasgressione, nella droga e nell’alcool, diventati per taluni rito abitudinario del fine settimana. Persino l’amore rischia di ridursi ad “una semplice cosa che si può comprare e vendere” e “anzi l’uomo stesso diventa merce” 
                                         

Dobbiamo, quindi,  fare i conti con gli ostacoli frapposti dal relativismo, da una cultura che mette Dio tra parentesi e che scoraggia ogni scelta davvero impegnativa e in particolare le scelte definitive, per privilegiare invece, nei diversi ambiti della vita, l’affermazione di se stessi e le soddisfazioni immediate.  Oggi un ostacolo particolarmente insidioso all’opera educativa è costituito dalla massiccia presenza, nella nostra società e cultura, di quel relativismo che, non riconoscendo nulla come definitivo, lascia come ultima misura solo il proprio io con le sue voglie, e sotto l’apparenza della libertà diventa per ciascuno una prigione. Dentro a un tale orizzonte relativistico non è possibile, quindi, una vera educazione: senza la luce della verità; prima o poi ogni persona è infatti condannata a dubitare della bontà della sua stessa vita e dei rapporti che la costituiscono, della validità del suo impegno per costruire con gli altri qualcosa in comune.
Non si preoccupi di un avviso di garanzia o se i Pm di Torino hanno chiesto 9 mesi di reclusione. Il Paese non puo' attendere oltre. Questi politici in Parlamento  (quasi mille) e nelle Regioni fanno quello che vogliono con il denaro pubblico. Bisogna fermarli con l'arma del voto. I giovani sono intelligenti, fragili, generosi anche se un po' edonisti e consumisti. Credono, però, nei valori della libertà, della giustizia, della pace, della verità, dell'onestà,  dell'amicizia, dell'amore, del bello, della solidarietà, della fede, ecc.E qui sta la loro forza.
Ecco perchè Lei deve proseguire la sua battaglia (dall'opposizione) con i giovani che saranno la futura classe dirigente nonostante i disastri causati dai poteri forti per potere, arrivismo e denaro e dai politicanti e funzionari di partito che si sono arricchiti in nome del popolo italiano senza essere perseguiti penalmente dalla magistratura. Alla fine può darsi che l'Italia si ribelli a questo sudiciume e voti M5stelle. Ma, mi raccomando, lasci perdere il termine pregiudicato. La "guerra" si fa dialogando e ascoltando, oppure con gli insulti o le armi. Scelga la prima ipotesi.

 Cordiali saluti
Alberto Giannino


                                         

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