lunedì 2 dicembre 2013

PAPA FRANCESCO: I MALATI DI AIDS ABBIANO LE NOSTRE CURE ED ATTENZIONI


                                             

 CdV, 1 dicembre 2013  - “Nella vita di ognuno di noi c’è sempre bisogno di ripartire, di rialzarsi, di ritrovare il senso della meta della propria esistenza”. Lo ha ricordato Papa Francesco che ha dedicato all’Avvento, inizio di “un nuovo anno liturgico, cioè di un nuovo cammino del Popolo di Dio con Gesù Cristo, il nostro Pastore, che ci guida nella storia”, il breve intervento che ha preceduto l’Angelus. Anche “per la grande famiglia umana - ha scandito - è necessario rinnovare sempre l’orizzonte comune verso cui siamo incamminati”. L’orizzonte della speranza, quello è l’orizzonte per fare un buon cammino”.
Secondo il Papa, “questo cammino non è mai concluso”. E “il tempo di Avvento, che oggi di nuovo incominciamo, ci restituisce l’orizzonte della speranza”. “Una speranza che non delude perché è fondata sulla Parola di Dio”, ha spiegato Francesco ricordando che è questo “l’orizzonte della speranza” verso il quale camminiamo, l’attesa del “compimento del Regno di Dio”. “Perciò - ha aggiunto - questo giorno ha un fascino speciale, ci fa provare un sentimento profondo del senso della storia. Riscopriamo la bellezza di essere tutti in cammino: la Chiesa, con la sua vocazione e missione, e l’umanità intera, i popoli, le civiltà, le culture, tutti in cammino attraverso i sentieri del tempo”.
L’umanità, dunque, è in cammino, ma “verso dove? C’è una meta comune? Qual è questa meta?”, si è chiesto Francesco. “Il Signore - ha spiegato - ci risponde attraverso il profeta Isaia, ricordando che alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s’innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: ‘Venite, saliamo al monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri’”.
Per Papa Francesco, quello descritto da Isaia “è un pellegrinaggio universale verso una meta comune, che nell’Antico Testamento è Gerusalemme, dove sorge il tempio del Signore, perché da lì, da Gerusalemme, è venuta la rivelazione del volto di Dio e della sua legge”. “La Rivelazione - ha ricordato il Pontefice - ha trovato in Gesù Cristo il suo compimento, e il ‘tempio del Signore’ è diventato Lui stesso, il Verbo fatto carne: è Lui la guida ed insieme la meta del pellegrinaggio del Popolo di Dio; e alla sua luce anche gli altri popoli possono camminare verso il Regno della giustizia e della pace”.
NESSUN MALATO DI AIDS SIA ESCLUSO DALLE CURE - “Ogni malato, nessuno escluso, possa accedere alle cure di cui ha bisogno”. Lo ha chiesto Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’HIV/AIDS. “Esprimiamo - ha detto dopo l’Angelus - la nostra vicinanza alle persone che ne sono affette, specialmente ai bambini; una vicinanza che è molto concreta per l’impegno silenzioso di tanti missionari e operatori”. “Preghiamo - ha concluso - per tutti, anche per i medici e i ricercatori”.
PAPA: CHE BEL GIORNO SARA' QUANDO LE ARMI SARANNO SMONTATE - Papa Francesco ha fatto sua oggi all’Angelus la celebre profezia di Isaia: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”. “Mi permetto ripetere - ha scandito il Pontefice - questo che dice il profeta. Ma quando accadrà questo? Che bel giorno sarà quello in cui le armi saranno smontate per essere trasformate in strumenti di lavoro. Che bel giorno, e questo è possibile”. “Scommettiamo sulla pace - ha esortato - e sarà possibile”.
NEL POMERIGGIO IL PAPA VISITA PARROCCHIA DI SAN CIRILLO - Questo pomeriggio alle 16 il Papa visita la parrocchia di San Cirillo Alessandrino nel quartiere romano di Tor Sapienza. Accolto dal cardinale vicario Agostino Vallini e dal parroco don Marco Ridolfo, incontrerà i malati e i battezzati dell’anno pastorale in corso, confesserà alcuni parrocchiani e presiederà la messa impartendo la cresima a nove ragazzi. Si tratta della seconda visita di papa Francesco a una parrocchia romana da quando è stato eletto.

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