domenica 19 febbraio 2012

ORA DI RELIGIONE A MILANO

A Milano, nelle Scuole Superiori, su 10 studenti, 6 non fanno religione a scuola. E' un dato grave e preoccupante su cui bisogna fare una riflessione pacata e serena sulle cause di questo fenomeno. Il  20 febbraio scade il termine per iscriversi all'ora di religione e allora diciamo subito qual'è il programma che viene svolto dai docenti di questa disciplina. Nel biennio si parla in maniera esauriente ed esaustiva degli interrogativi che riguardano il senso della vita (chi sono io, da dove vengo, dove vado, per chi vivo? cosa ci sarà dopo?). La Bibbia, il libro che ha permeato la cultura occidentale, sarà oggetto di studio in particolare quei Libri che sono sempre di attualità. L'Antico Testamento che ha 39 Libri in comune con i "nostri fratelli maggiori nella fede", gli Ebrei, sarà al centro della didattica. A questo riguardo sarà approfondito bene l'Ebraismo. Mentre, il Nuovo Testamento che ci parla del mistero, della nascita, della vita, del messaggio, della morte e risurrezione di Gesù di Nazaret, sarà svolto in maniera adeguata nella classe seconda.
Nel triennio si parlerà della Chiesa (luci e ombre), delle Chiese, della Storia della Chiesa, del rapporto con Dio, del confronto con altre confessioni religiose (la nostra è una società multietnica, multicurale e multireligiosa) e altri sistemi di significato, della Dottrina della Chiesa, e dei documenti del Magistero. Non ci sarà posto, in questo insegnamento, per i temi di attualità (sesso, droga, musica rock) che, talvolta, qualcuno tratta per accattivarsi le simpatie degli studenti. A questo riguardo, occorre ricordare che gli studenti e le famiglie, all'atto dell'iscrizione, hanno detto SI ad un insegnamento di religione cattolica, e non già all'attualità. Il docente di religione, infatti, è un professionista della cultura religiosa e non un tuttologo. Da lui ci si attende una lezione di alto profilo culturale con tutti i sussidi didattici.
I nostri studenti (tranne poche e lodevoli eccezioni) sono poveri culturalmente nonostante lo Stato offra questa opportunità culturale e formativa e non conoscono la cultura religiosa come, per esempio, i loro coetanei del Nord Europa e degli Usa.
Il contesto culturale nel quale vivono i nostri studenti è quello della società postmoderna in cui illuminismo, idealismo e il marxismo sono superati ma siamo e restiamo nella modernità (Lyotard, Giddens, ecc.).  A ciò bisogna aggiungere il nichilismo (negazione dei valori umani e religiosi)."Il nichilismo. Non serve a niente metterlo alla porta, perché ovunque, già da tempo e in modo invisibile, esso si aggira per la casa. Ciò che occorre è accorgarsi di quest'ospite e guardarlo bene in faccia".(M. Heidegger) Questo contesto culturale non aiuta i nostri studenti i quali spesso si riconoscono nel consumismo, edonismo, e materialismo: tutti valori contrapposti a quelli spirituali. Credono più all'avere che all'essere (E.Fromm).  Non si accostano ai Sacramenti da anni, non frequentano la Messa domenicale, non pregano più. L'ora di religione non fa proselitismo come molti sono indotti a pensare, ma vuole aiutare gli studenti ad acquisire una vera cultura religiosa nel Terzo millennio.

Alberto Giannino

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