Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è nato a Napoli 88 anni or sono, è sposato con l'avvocato Clio Maria Bittoni, ha due figli, Giovanni e Giulio (quest'ultimo è consigliere alla Presidenza del Consiglio) Si è laureato in giurisprudenza nel dicembre 1947 presso l'Università di Napoli con una tesi in economia politica. Nel 1945 ha aderito al Partito Comunista Italiano, di cui è stato militante e poi
dirigente fino alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra aderendo alla corrente migliorista di Amendola. Nel 1956, tra l'ottobre e il novembre, si consuma da parte dell'URSS la repressione dei moti ungheresi, che la dirigenza del PCI condannerà come controrivoluzionari (l'Unità
arriva persino a definire gli operai insorti "teppisti" e "spregevoli
provocatori"). Nel momento stesso degli eventi, Napolitano membro del Comitato Centrale del PCI elogia
l'intervento sovietico dichiarando: «L'intervento sovietico ha non solo
contribuito a impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella
controrivoluzione, ma alla pace nel mondo», Una posizione che in seguito rivedrà. È stato eletto alla Camera dei Deputati per la prima volta nel 1953 e ne
ha fatto parte – tranne che nella IV legislatura – fino al 1996,
riconfermato sempre nella circoscrizione di Napoli. Dal 1989 al 1992 è stato membro del Parlamento europeo. Rieletto deputato europeo nel 1999, è stato, fino al 2004, Presidente
della Commissione per gli Affari costituzionali del Parlamento europeo. Non più parlamentare, è stato Ministro dell'interno e per il
coordinamento della protezione civile nel Governo Prodi, dal maggio 1996
all'ottobre 1998. Il 23 settembre 2005 è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il 10 maggio 2006 è stato eletto Presidente della Repubblica con 543 voti. Il 20 aprile 2013 è stato rieletto Presidente della Repubblica con 738 voti.
In molti siti web (come quello del politico Beppe Grillo o dei giornalisti Marco Travaglio, Piero Ricca e del politico Antonio Di Pietro), Napolitano è stato accusato di essere troppo accondiscendente nei confronti di Silvio Berlusconi, nel periodo in cui quest'ultimo è stato Presidente del Consiglio.
In quest'ottica Napolitano viene accusato di aver firmato alcune delle
leggi approvate dal Parlamento su proposta del Governo giudicate
"delinquenziali" da una parte dell'opposizione. In particolare:- In occasione della promulgazione del Lodo Alfano Beppe Grillo ha posto cinque domande critiche a Napolitano, colpevole, secondo l'autore, di aver firmato e quindi legittimato una legge anticostituzionale, per il quale è stato richiesto il pronunciamento di costituzionalità da parte della Corte costituzionale e che il 19 ottobre 2009 la Corte ha effettivamente con la sentenza n° 262 ha ritenuto la legge incostituzionale. In data 21 maggio 2009, sul sito web della Presidenza della Repubblica è stato pubblicato un comunicato ufficiale di risposta alle critiche mosse da un banner e da un video pubblicati sul blog del politico. In una intervista su Repubblica l'ex-presidente Carlo Azeglio Ciampi ha espressamente criticato la scelta di Napolitano di firmare subito e soprattutto di usare come motivazione, in risposta a una domanda specifica di un cittadino, il fatto che "tanto se me le ripresentano uguale a quel punto sono costretto a firmarla".
- In occasione della promulgazione del cosiddetto Scudo fiscale, l'Italia dei Valori ha criticato Napolitano per aver firmato senza rinvio una legge accusata da vari economisti di essere un mezzo per riciclare legalmente denaro sporco. Antonio Di Pietro ha definito la firma "un atto di viltà".
- Qualche settimana prima delle elezioni regionali italiane del 2010, a seguito dell'esclusione delle liste PDL in Lazio e Lombardia, Napolitano ha firmato nottetempo il decreto legge del governo per la riammissione delle liste escluse. Per questa scelta Di Pietro ha dichiarato di valutare una richiesta di impeachment.
- Nell'aprile del 2010 Giorgio Napolitano ha promulgato la legge sul legittimo impedimento del capo del governo e dei ministri, mentre i pubblici ministeri di Milano si sono detti pronti a ricorrere alla Consulta per sollevare eccezione di incostituzionalità. Con la sentenza N. 23 anno 2011 la corte ha ritenuto la legge parzialmente incostituzionale
- Altre promulgazioni criticate e discusse hanno riguardato il decreto Mastella per distruggere i dossier della security Telecom, l'ordinamento giudiziario Mastella-Castelli la legge "salva-Pollari" la norma della legge finanziaria che ha raddoppiato l'Imposta sul valore aggiunto a Sky i due pacchetti sicurezza del ministro Maroni accusati di contenere norme anti-immigrati.
alberto.giannino@gmail.com
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