giovedì 1 marzo 2012

PRETE ARRESTATO PER MOLESTIE SESSUALI



Un altro sacerdote, in Liguria, è stato arrestato per abusi sessuali. Questa volta si tratta di don Fabio Bonifazio, un giovane prete di 32  anni,  vice parroco ad Imperia, che ha preferito non parlare avvalendosi della facoltà prevista dalla  legge. Probabilmente era sotto choc per il fermo dei Carabinieri  e la traduzione in carcere. La sua vittima è una ragazza di 19 anni che sarebbe stata aggredita sul lungomare di Loano dopo un lungo pedinamento culminato con dei palpeggiamenti. Ora è stato scarcerato con il divieto di avvicinarsi alla ragazza. 
 In Italia ci sono 38 mila sacerdoti e pochi sui  media  parlano del loro impegno nella Charitas, nella scuola, negli Ospedali e Case di Riposo, nelle carceri, nelle parrocchie, nelle missioni ecc. Si potrebbe dire che il bene c'è, ma non fa notizia. Ciò che fa notizia, purtroppo, sono gli abusi sessuali, la pedofilia e il comportamento inqualificabile di pochi preti indegni. Papa Benedetto XVI, sin dall'inizio del suo pontificato, ha cercato di fare pulizia negli Usa, in Irlanda e in Australia. Ha rimosso Vescovi e  ha allontanato preti dalle parrocchie. Tuttavia le mele marce ci sono sempre. Il Diritto Canonico, però, prevede nei loro confronti sanzioni molto dure che raramente vengono applicate dai Vescovi diocesani e residenziali: per esempio la sospensione a divinis e, infine, la riduzione allo stato laicale. Se il Vescovo, una volta a conoscenza di nefandezze, adottasse i necessari e opportuni provvedimenti probabilmente non assisteremmo alla reiterazione di reati da parte di sacerdoti indegni.
L'elenco purtroppo è lunghissimo. Ci sono preti responsabili di crimini contro i giovanissimi; altri contro le donne; altri ancora che fanno uso di droghe. Spesso vengono trasferiti da una parrocchia all'altra, come se il trasferimento impedisse loro di  svolgere nuovamenti  dei reati.
I sacerdoti sono stati in seminario per alcuni anni ed è auspicabile che coloro che non sono adatti o hanno dei problemi non vengano ordinati nonostante la crisi delle vocazioni. La Chiesa ha bisogno di tutto fuorchè di ministri di Dio che offendono, deturpano e macchiano la Chiesa, Sposa di Cristo e "santa e immacolata senza macchia nè ruga" (San Paolo). Noi  tutti vogliamo dei sacerdoti che siano dei veri "alter Christus", delle guide morali per le Comunità, delle persone autorevoli e rappresentative. Non è possibile che a guidare le parrocchie siano persone che diano scandalo alle persone semplici e pure. Che disorientano il gregge e creano sconcerto.
Benedetto XVI, nel suo pontificato, ha fatto più di tutti i Suoi Predecessori per la pulizia morale. Ora si tratta di attuare le sue direttive, il Codice di Dirito Canonico e auspicare vivamente che i 250 Vescovi italiani adottino provvedimenti esemplari di fronte a reati gravi. I cattolici vedono nel prete un uomo di fede, di spiritualità, di preghiera. Mentre troppo spesso vediamo preti che pensano al denaro, al potere, al successo e alla carriera. Senza contare i preti che privilegiano l'avere e non già l'essere. E a quelli che pensano all'edonismo. I preti non devono conformarsi al mondo dice il Vangelo, ma quante volte accade di assistere a questo conformismo dilangante. E allora a costoro  il Sacramento dell'Ordine non gli deve essere conferito. Essi sono consapevoli che fanno il voto di castità e che lo devono osservare rigorosamente. Cosi come  quello della povertà e quello dell'obbedienza verso i Superiori. Nessuno li obbliga a diventare sacerdoti!
In conclusione, la società postmoderna e nichilista, rischia di travolgere anche qualche sacerdote come leggiamo sulla cronaca, ma il futuro della Chiesa è nei Sacerdoti che amano la loro comunità e si spendono totalmente  per essa. Che non considerano la Chiesa una bottega da aprire alle sette di mattina e chiudere alle 19,  ma un luogo dove si celebra la Messa domenicale e i Sacramenti. Che dialogano con i fedeli, che siano d'esempio per tutti e che al centro del loro ministero sacerdotale ci sia Gesù Cristo Crocifisso e Risorto.

Alberto Giannino

Nessun commento: