mercoledì 15 gennaio 2014

UN COMMISSARIATO DI PROVINCIA CON BALORDI, BUZZURRI E VIOLENTI







Edoardo ha 33 anni, è laureato, lavora a Genova, è socievole, simpatico, single, ha molti amici e vive in una cittadina dell' hinterland torinese attraversata dal fiume Dora Riparia. E' una persona rispettabilissima ed è integerrimo: crede nei valori umani, religiosi e sociali. Ama la giustizia e la legalità e per questa ragione è diventato un personaggio scomodo.  Nel tempo libero si dedica al volontariato. Nella sua cittadina contano i politici (quasi tutti corrotti), gli avvocati, i notai,  i medici, i bancari, i geometri e i commercialisti. Poi, ahimè,  conta la polizia che ha un atteggiamento servile verso la casta. La polizia è composta da uomini e donne, ma i violenti sono alcuni agenti  buzzurri che amano il pestaggio ontologico, i dossiers falsi ed illegali, le violenze private e le calunnie.


Un ragazzo ha detto ad Edoardo che, convocato al commissariato, lo hanno fatto sedere con le mani dietro la schiena con le manette ai polsi, poi gli agenti delinquenti  hanno indossato guanti neri di pelle e lo hanno percosso ripetutamente con calci (scarpe in dotazione a quei selvaggi)  pugni e sberle. Neanche durante il fascismo eravamo arrivati a tanto. Neanche nei paesi comunisti esiste la tortura. Qui nel commissariato ci sono abusi, eccessi e torture.               
                                                    
Tutti hanno paura degli squadroni della morte. Edoardo denuncia tutto e fa battaglie per la legalità in TV, sui giornali e in Procura. Ma è un ingenuo: i suoi carnefici stanno preparando un dossier pieno di calunnie e falsità: lo vogliono arrestare. Trovano però solo due  stranieri che firmano  una dichiarazione spintanea in cui affermano di essere andati a casa di Edoardo a navigare in internet... Chissà in quali siti web!!!   Troppo poco per incastrare Edoardo. E' evidente a chiunque il tentativo  maldestro e rozzo di inguaiare Edoardo. Allora decidono di inventare l'accusa calunniosa che Edoardo sia un pedofilo. Tutto cio' per rovinare la sua immagine, deturparla e macchiarla con un marchio di infamità  e quindi distruggerlo. Per questa mission preparano un dossier raffazzonato senza una prova nè un testimone attendibile.



Edoardo ad agosto va a Viareggio in vacanza e una sera dopo aver cenato  beve e fuma sigarette con due minori incontrati casualmente in spiaggia. Poichè erano le 24 i genitori arrivano trafelati  vicino la spiaggia e per il notevole ritardo accumulato per il rientro a casa  schiaffeggiano sonoramente  i loro figli e poi chiamano il 113 pensando alla droga o ad altro. Edoardo non scappa, non teme il 113, non deve giustificarsi di niente e, infatti, dopo il fermo in caserma viene rilasciato in quanto a suo carico non c'è nulla. Dopo 4 giorni viene arrestato dalla polizia per il famoso dossier falso e illegale in cui non c'è scritto nulla di penalmente rilevante, ma l'accusa formulata nei suoi confronti (falsa) è di  atti sessuali con minori; accusa fatta a tavolino per rovinare un personaggio scomodo per la cittadina.  Come li avrebbe compiuti non è dato sapere ma la  vendetta contro Edoardo è stata finalmente consumata e i violenti cafoni del commissariato sono tuttora   a piede libero senza che nessuno li arresti per abuso d'ufficio, falso ideologico, violenza privata, calunnia,  associazione per delinquere, ecc. Il dossier per i giudici è stato prezioso e rilevante nonostante le menzogne partite da quel commissariato guidato da ignoranti e farabutti.



Edoardo, dopo le torture subite, dopo la violazione sistematica  dei diritti dell'uomo, dopo l'ingiustizie patite, darà battaglia e spiegherà il suo caso in una TV nazionale facendo nomi e cognomi e soprattutto mettendoci la sua faccia affinchè questi abusi di potere  non si ripetano.  Da perdere Edoardo non ha proprio  nulla, i suoi carnefici tutto.


PS: Edoardo, dopo questo pezzo, ha ricevuto pesanti minacce e intimidazioni. Il suo telefono al 100% è sotto controllo.  Ogni giorno è pedinato. Lo scopo è di provocare un incidente e mandarlo in carcere per zittirlo per sempre. Magari inventandosi che spaccia o consuma cocaina.

alberto.giannino@gmail.com

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