martedì 14 gennaio 2014

PAPA FRANCESCO CASTIGA I VESCOVI ITALIANI



La delusione fra i Vescovi italiani è grande: sono amareggiati e demotivati.  Papa Francesco, nel prossimo Concistoro del 22 febbraio,  nominerà cardinali italiani solo l'Arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti 72 anni, il Segretario di Stato  Pietro Parolin (uomo vicino a Bertone), il segretario del Sinodo dei Vescovi monsignor Lorenzo Baldisseri, 74 anni, e monsignor Beniamino Stella, 74 anni, il «diplomatico» che Bergoglio ha voluto a capo della Congregazione per il Clero. Un nomina per meriti religiosi è quella di  monsignor Loris Francesco Capovilla, 99 anni,  storico segretario personale di Giovanni XXIII già arcivescovo prelato di Loreto. Gli italiani che potevano essere nominati sono l'Arcivescovo Bruno Forte, teologo progressista, l'Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia e il brillante, colto ed umile teologo della Lateranense  l'Arcivescovo Rino Fisichella. E' evidente che Papa Francesco  ha voluto dare un segnale forte  ai Vescovi italiani che nell'ultimo Conclave si erano schierati per eleggere al soglio di Pietro il capo della Diocesi di Milano il cardinale Angelo Scola. Ma il cardinale Bertone, che controllava parecchi voti nel Conclave, li fece convergere sull'argentino Bergoglio il quale  aveva i voti delle Americhe e della Curia Romana. Scola aveva invece i voti degli italiani, di qualche europeo e, forse, dei cardinali degli Usa. Sta di fatto che la CEI era cosi sicura che sarebbe stato eletto Scola che addirittura fece un comunicato stampa rallegrandosi per l'elezione di Scola. Una terribile gaffe... La Cei puntava, con Crociata e Bagnasco,  su Scola ma presero una cantonata. Va detto che tra Bertone e Scola c'era una vecchia ruggine tutta milanese che ha avuto il suo peso nei sacri palazzi. Bertone, anni fa, voleva costruire un polo universitario e sanitario con la fusione della Cattolica e della Università della Salute (entrambe di Milano)  e dell'Ospedale  San Raffaeledi Milano con il Policlinico Gemelli di Roma. Ma Scola mise il veto e mal gliene incolse. Ora  gli italiani sono in castigo e dovranno aspettare il prossimo turno (circa 3 anni) per avere un porpora rosso cardinalizia. Nel frattempo, Papa Francesco, ha sostituito mons. Crociata e l'ha spedito a Latina lontano dalla CEI.  Il cardinale Bagnasco, infine,   non sarà rieletto dal Papa com'era consuetudine, ma dai 250 Vescovi italiani e potrebbe anche  non essere riconfermato. Da qui il suo silenzio che è eloquente.
 Papa Fracesco dal canto suo  tira dritto (tra i suoi collaboratori il  cardinale milanese Francesco Coccopalmerio, mente raffinata, uomo di carità e grande esperto di Diritto Canonico, che è il Moderator Curiae Romanae)  e  dopo aver  chiesto ai sacerdoti, ai vescovi e ai cardinali di essere “pastori con l’odore delle pecore”, ha spiegato che “il vero prete, unto da Dio per il suo popolo, ha un rapporto stretto con Gesù: quando questo manca, il sacerdote diventa ‘untuoso’, un idolatra, devoto del ‘dio Narciso’”. “Noi sacerdoti – ha aggiunto il Papa – abbiamo tanti limiti: siamo peccatori, tutti. Ma se andiamo da Gesù Cristo, se cerchiamo il Signore nella preghiera siamo buoni sacerdoti, benché siamo peccatori. Ma se ci allontaniamo da Gesù Cristo, dobbiamo compensare questo con altri atteggiamenti mondani. E così, tutte queste figure anche il prete-affarista, il prete-imprenditore. Ma il prete che adora Gesù Cristo, il prete che parla con Gesù Cristo, il prete che cerca Gesù Cristo e che si lascia cercare da Gesù Cristo: questo è il centro della nostra vita. Se non c’è questo, perdiamo tutto. E cosa daremo alla gente?”.
Questa mattina nella sua redidenza di Santa Marta nell'Omelia ha detto: “No ai sacerdoti untuosi e a i ‘preti-farfalla’ che vivono nella vanità”. Un nuovo e  durissimo affondo contro “i sacerdoti che si allontanano da Gesù e così perdono l’unzione, e invece di essere unti finiscono per essere untuosi. E quanto male – ha spiegato Bergoglio – fanno alla Chiesa i preti untuosi! Quelli che mettono la loro forza nelle cose artificiali, nelle vanità, in un atteggiamento, in un linguaggio lezioso. Ma, quante volte si sente dire con dolore: ‘Ma, questo è un prete-farfalla!’, perché sempre è nelle vanità. Questo non ha il rapporto con Gesù Cristo!”.
Chi vuol intendere, intenda!

P.S.: L'ultimo siluro verso l'episcopato italiano riguarda lo IOR. I cardinali Tarcisio Bertone e Domenico Calcagno non ne faranno più parte. Il  segnale è eloquente e forte.

alberto.giannino@gmail.com

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