sabato 25 gennaio 2014

DARIA BIGNARDI, LA SIGNORA RADICAL CHIC DE LA7


                            


Daria Bignardi, 53 anni (ma non li dimostra),  ferrarese, sposata con Luca Sofri, 2 figli, laureata in Lettere a Bologna, è una delle donne italiane più famose e popolari dello schermo insieme a Lilli Gruber, Milena Gabanelli,  Barbara D'Urso, Mara Venier, Maria De Filippi, Paola Perego, ecc. E' giornalista professionista e conduce "Le invasioni barbariche" su la 7.  Ha iniziato a lavorare in TV con Gad Lerner e Gianni Riotta, poi è passata a Mediaset dove ha  lanciato il Grande fratello ottenendo ascolti record e vincendo l'Oscar della TV e il Telegatto. Sempre su Mediaset lancia "la fattoria" un altro programma che avrà successo e su Italia 1  guiderà un'edizione de "Le jene".  Infine passa a la 7 dove finalmente  ritaglia un programma tutto suo in cui parla  di attualità, politica e cultura intervistando più ospiti nel corso della trasmissione. L'unico appunto che muoviamo a Daria è che nella sua trasmissione non abbiamo mai visto servizi sul Papa, sul Vaticano,  sulla Chiesa santa e peccatrice, sui missionari, sulle monache di clausura, sulle Caritas che danno pasti gratis a stranieri e a moltissimi italiani diventati poveri (sic!), sul fenomeno delle Madonne che piangono, sull'esistenza di Dio, su Milingo,  sul papa emerito Benedetto XVI che ha allontanato dalla Chiesa 400 preti pedofili nel biennio 2011-12 e, per esempio, capire come mai a Milano sei studenti su 10 non fanno religione a scuola. Forse che Daria è atea o agnostica o non le interessino le tematiche religiose? Forse che Daria crede che l'uomo sia un aggregato di materia e non abbia un'anima? Che sia solo corpo e non spirito? Oppure crede che l'universo non è un libro scritto da Dio e sia frutto del caso (teoria del tutto irrazionale), sia caos, ci sia sempre stato e, quindi, non è opera  di una Intelligenza Ordinatrice e Creatrice e che l'uomo non è  creato a immagine e somiglianza di Dio? Ma in questa ipotesi, cara Daria,  l'uomo sarebbe una "scimmia nuda" o solo un "insieme di acqua, calcio e molecole organiche"... E, in ogni caso, la scienza, piaccia o no, da sola non è in grado di rispondere alle domande di senso che ogni uomo si pone da sempre: da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo, e cosa c'è dopo la morte.     
                                          

 Per amore della verità, occorre dire che, nonostante Daria sia una bella progressista ontologica, è intelligente, preparata e bravissima a fare interviste anche se lei si schermisce e dice che non ama questo genere di giornalismo.  Prima si documenta, si prepara, legge di  tutto e poi l'ospite deve aspettarsi domande suggestive e insidiose che lo potrebbero mettere in seria difficoltà come è successo con Brunetta e Alemanno. Daria sa investigare nell'animo umano e andare a fondo come pochi. E' una donna anticonformista, indipendente,  libera e con  una notevole apertura della mente il che non guasta. Penso che sia una donna femminista e sia sensibile ai temi del femminicidio, alla violenza sessuale contro donne e minori  al  ruolo della donna nella società e alle quote rosa in politica.  Non accetta compromessi come quando rescisse il contratto alla Rai  nel 2009 per dissensi con i dirigenti.                                    

Adesso, l'appuntamento del venerdi sera su la 7 per vedere le invasioni barbariche, è obbligatorio sia perchè è un bel programma, sia perchè c'è molto progressismo. Non a caso ha aperto la prima puntata con l'intervista a Matteo Renzi neo segretario del PD. Ma in una società liquida (Bayman), in una società plurale e postmoderna (Jean-François Lyotard),  in una società relativista e nichilista (Nietzsche) in una società dove conta l'avere e non l'essere (Fromm), è bene seguire la nostra Daria e il suo programma anche se il cattivo Urbano Cairo (il proprietario de la7) le ha concesso solo sei puntate per invadere il campo altrui.

alberto.giannino@gmail.com

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