domenica 19 gennaio 2014

MATTEO RENZI E LA LIQUIDAZIONE DELLA CLASSE DIRIGENTE DEL PD












Mattei Renzi, 39 anni, estroverso, dinamico, intelligente, una laurea in Giurisprudenza, sposato, tre figli, è il nuovo Segretario politico dell'ex partito comunista italiano guidato da Enrico Berlinguer. Al tempo stesso è Sindaco di Firenze e cumula due incarichi impegnativi che dovrebbe svolgere a tempo pieno. L'Intercity Roma-Firenze non è sufficiente a colmare questo squilibrio. Renzi è l'uomo che ha mandato in pellicceria tutte le volpi del vecchio gruppo dirigente del partito (D'Alema, Veltroni, Bersani, Prodi, Marini, Fassino, Luigi Berlinguer, Cofferati, Bindi, Minniti, Finocchiaro, Epifani ecc.); gruppo dirigente che non è rappresentato negli organismi di  partito ma solo dentro le istituzioni. Il partito è saldamente nelle mani di Renzi ma i parlamentari no perchè rispondono a Gianni Cuperlo leader della minoranza del PD.  Questo potrebbe essere un motivo valido per andare a votare a giugno e favorire il ricambio della classe dirigente a Montecitorio e a Palazzo Madama. Ma in questa ipotesi cadrebbe il Governo Letta e, se venissse nominato Renzi,  cumulerebbe ben  tre incarichi. Renzi, quindi, pensa a se stesso o a un Letta bis?  Il Presidente Giorgio Napolitano ha già 88 anni suonati  e bisogna scegliere il successore, ma occorre una maggioranza condivisa e coesa in quanto Marini e Prodi sono bruciati. Speriamo solo che non salti fuori Giuliano Amato titolare di una pensione mensile record di 31 mila euro che, in tempi di recessione economica,  grida vendetta davanti agli uomini.Ricordiamo a Renzi che molti pensionati hanno la sociale di 450 euro mensili.
Matteo Renzi, sicuramente,  è un uomo popolare e  fortunato politicamente dopo gli immortali De Mita, Casini e Andreotti ( a 29 anni guidava la Provincia di Firenze). Dante Alighieri, concittadino di Renzi,  diceva che: "la fortuna è impersonificata in una dea volubile e cieca che dispensa a  caso i beni mondani fra gli uomini, è  ministra della volontà di Dio che amministra secondo disegni imperscrutabili, al di sopra delle capacità interpretative dei mondani".   Senza contare che "Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; gent'è avara, invidiosa e superba: dai lor costumi fa che tu ti forbi. La tua fortuna tanto onor ti serba, che l'una parte e l'altra avranno fame di te, ma lungi fia dal becco l'erba".
  Un'altro concittadino di Renzi, il filosofo e storico Niccolò Macchiavelli, affermava: "E poiché la fortuna vuol fare ogni cosa, ella si vuole lasciarla fare, stare quieto e non le dare briga, e aspettar tempo che la lasci fare qualche cosa agl'huomini". E ancora: "Meglio è vincere il nimico con la fame che col ferro, nella vittoria del quale può molto più la fortuna che la virtù". Infine: "Giudico che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ce ne lasci governare l'altra metà".
Renzi è tenace, ambizioso, determinato, freddo e calcolatore. Ha un eloquio un po' noioso, non usa un linguaggio lezioso, è ripetitivo e non è un intellettuale nonostante sia stato un primo della classe.  In una società plurale, postmoderna e liquida non va bene. Appare sorridente con un viso d'angelo e  ciò lo rende simpatico.  In una società dell'immagine e nell'era digitale Renzi guarda molto all'esteriorità e all'apparire (in pieno inverno porta gli occhiali da sole e va in ogni TV). Non ha bisogno di pensare al denaro o alla carriera, all'edonismo o ai beni di consumo perchè ha già ottenuto molto. Ora si guardi  le spalle perchè coloro che ha pensionato gli faranno delle imboscate. Uomo avvisato...

alberto.giannino@gmail.com

Nessun commento: