mercoledì 26 marzo 2014

FORMIGONI RINVIATO A GIUDIZIO PER CORRUZIONE


         Mi accusano di un gravissimo reato (associazione per delinquere)per  aver preso 8, 5  milioni di euro, ma almeno mi  sono goduto la vita   in Sudamerica, Argentina, Patagonia, Brasile; nei Caraibi (Anguilla e Saint Marteen) e in Costa Smeralda Sardegna con un mare azzurro verde cristallino,  yacht, resort di lusso, donne. Il tutto per la modesta somma di  4,5 milioni pagati dal mio faccendiere Daccò. Dal 2006 al 2011. Io ho ricambiato facendo passare solo 15 delibere per la Fondazione Maugeri per un valore di 200 milioni in 10 anni. Chiamatemi scemo... Certo, sono un cattolico dei Memores Domini e ho fatto i  tre voti di castità, povertà e obbedienza. Ma, in fondo, mi accusano di aver rubato; oggi però rubano tutti. Poi non ho rispettato il voto di povertà con lussi, sfarzi, vacanze da sogno e tanti soldi, troppi. Farò penitenza visto che siamo in Quaresima.  Il sesso? Sono vergine da sempre e a 64 anni sono solo un po' gaudente, libertino, ed epicureo. Ora, don Julian Carron (il capo mondiale dei ciellini) mi caccerà dal movimento ecclesiale per la mia indegnità. Ma almeno  se vado a finire in mezzo alla strada un po' di fieno in cascina l'ho messo in 17 anni al Pirellone. Grazie lumbard per avermi fatto governatore: siete proprio dei pirla!



 

La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di corruzione per l'ex Governatore lombardo e senatore del Ncd Roberto Formigoni (insieme ad altre 12 persone) nell'ambito dell'inchiesta sulla realizzazione di una discarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona). Secondo l'accusa, l'imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli avrebbe versato oltre un milione di euro alla Compagnia delle Opere di Bergamo su input dell'ex governatore lombardo e altri 100mila euro sarebbero finiti nelle tasche dell'allora vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani, per ottenere il via libera alla realizzazione della discarica attraverso una delibera proposta dallo stesso Formigoni, in contrasto con alcune norme a protezione dell'ambiente.
Lo riferiscono fonti giudiziarie.I pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio avevano depositato l'avviso di chiusura indagini lo scorso dicembre.
Coinvolte 13 persone e 5 società Dopo l'avviso di chiusura delle indagini notificato lo scorso dicembre, il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e i pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio hanno formulato la richiesta di processo a carico di 13 persone e 5 società per la vicenda.
Stando alle indagini, l'imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, interessato alla realizzazione della discarica, avrebbe versato 100mila euro all'allora vicepresidente del Consiglio Regionale, Franco Nicoli Cristiani «al fine - stando all'imputazione - di ottenere l'Autorizzazione integrata ambientale, necessaria». Locatelli avrebbe pagato poi gli ex vertici della Compagnia delle opere di Bergamo, «che agivano in nome e per conto dei pubblici ufficiali Raimondi Marcello», ex assessore regionale all'Ambiente, e «Formigoni».

L'accusa: oltre 1 milione di euro alla Compagnia delle opere di Bergamo
Diecimila euro poi sarebbero andati all'ex funzionario dell'Arpa Lombardia, Giuseppe Rotondaro. In più, l'imprenditore avrebbe versato, tra «denaro ed altre utilità», oltre un milione di euro «in favore della Compagnia delle Opere di Bergamo»: un modo per remunerare, secondo i pm, Formigoni e Raimondi. In cambio, sempre stando all'imputazione, Locatelli avrebbe ottenuto «l'approvazione della delibera di Giunta Regionale del 20 aprile 2011 n.1594, su proposta del Presidente, che consentiva la disapplicazione delle prescrizioni contenute nel Piano Cave adottato dal Consiglio Regionale».
                                        
                                        

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