giovedì 3 aprile 2014

LA GUERRA NELLA PROCURA DI MILANO

                                         
           Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini

Il Consiglio superiore della magistratura ha convocato in audizione il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati, l'aggiunto Alfredo Robledo e il procuratore generale Manlio Minale. nell'ambito del fascicolo aperto a seguito dell'esposto, presentato da Robledo, che accusa il capo della Procura di irregolarità nell'assegnazione dei fascicoli. La prima e la settima commissione del Consiglio, alle quali è stato assegnata congiuntamente la pratica, ascolteranno il pg Minale lunedi' 14 aprile, il quale dovrà presentare una relazione scritta dettagliata e il giorno dopo, martedi' 15, Robledo e Bruti Liberati. 
                                   
                Il procuratore aggiunto di Milano Greco

Alfredo Robledo contesta al suo capo l'assegnazione di alcuni fascicoli che erano di pertinenza del pool dei reati contro la Pubbblica Amministrazione. Per esempio,  nel caso Ruby,  il reato di concussione doveva essere assegnato non alla signora Boccassini la quale non aveva alcun titolo per gestirlo  ma il  II Dipartimento quello dei reati contro la P.A.  Riusciamo a capire razionalmente tale passaggio solo se accostiamo il nome di Berlusconi (politico, potente e famoso) in questa pratica assegnata arbitrariamente alla DDA solo perchè faceva gola per chissà quali reconditi motivi.  Ma chi l'ha detto, dove sta scritto che  questo caso cosi importante per il  Paese e per le sorti di un leader di un partito che ha il  27%  dei consensi  dovesse essere gestito dalla Boccassini che è alla DDA dove peraltro  svolge bene il suo lavoro contro la n'drangheta e Cosa nostra? Che interessi avevano  la Boccassini o il procuratore capo? Non è dato sapere. Sarà la VII Commissione del Csm a chiarirlo e non sono esclusi colpi di scena.

                                  Il pm Sangermano

                              

  
Il reato di prostituzione minorile, nel caso Ruby,  invece doveva essere gestito dai sostituti Forno e Sangermano ma anche qui c' è di mezzo la Boccassini troppo protagonista.  Lo stesso dicasi per l'Ospedale  san Raffaele. Il reato di corruzione compiuti dai politici, amministratori e faccendieri doveva essere gestito da Robledo, ma Bruti Liberati guardacaso assegna il fascicolo a Greco che è al 1 Dipartimento quello dei reati finanziari. Il caso 'Ruby ter' per le ipotesi di casa testimonianza commesse da alcuni testimoni (tra cui lo stesso Berlusconi, i suoi legali Longo e Ghedini e alcune Olgettine) dei processi Ruby e Ruby bis; una indagini per corruzione condotta dalla Dda coordinata dalla Boccassini  invece che dal dipartimento reati contro la Pubblica Amministrazione di Robledo.                            
    
Il Pm di Milano Forno


Ritorniamo sul  procuratore aggiunto Greco. Il 25 ottobre 2011 i pm fiorentini Turco e Mion avevano trasmesso a Milano una intercettazione nella quale il 14 luglio 2011 Gamberale (fondo F2i) e il suo manager Maia parevano prefigurare tentativi di farsi cucire addosso il bando del Comune. La doglianza di Robledo è che il fascicolo avrebbe dovuto subito conclamare una turbativa d’asta di competenza del suo pool, mentre Bruti Liberati il 27 ottobre 2011 lo iscrisse nel modello degli atti "non costituenti notizie di reato" e lo assegnò al capo del pool reati finanziari Greco: questi il 2 novembre lo coassegnò al pm Fusco, che il 6 dicembre (dopo indiscrezioni di Reuters e Sole 24 Ore ) segnalò a Bruti l’opportunità di riassegnarlo al pool di Robledo per competenza sulle turbative d’asta. Mancavano solo dieci giorni all’asta, che il 16 dicembre andò deserta dopo la bizzarra presentazione fuori tempo massimo dell’offerta di una società indiana, col risultato che il fondo di Gamberale si aggiudicò le azioni Sea offrendo 1 euro più della base d’asta di 385 milioni. Ma il fascicolo, annunciato da Bruti in arrivo a Robledo il 9 dicembre 2011, a Robledo arrivò davvero solo il 16 marzo 2012, dopo articoli di Espresso online e Corriere della Sera sul fascicolo desaparecido. Al Csm Robledo sostiene che, quando ne chiese ragione, Bruti gli parlò di una dimenticanza.Possibile? Sì, come ora prova la lettera del marzo 2012.
                   Il Procuratore capo di Milano Bruti Liberati

Da parte del procuratore capo Bruti Liberati sembrerebbe che non ci sia stata una condotta  trasparente e cristallina e, forse, ci potrebbero essere degli abusi d'ufficio. Noi prendiamo nota che il procuratore capo di Milano non ha avuto fiducia in un suo collaboratore e, anzi, l'ha umiliato e ferito  assegnando fascicoli di sua pertinenza a dei suoi colleghi:  Greco, Boccassini che sono esponenti storici di Magistratura democratica la corrente alternativa a quella di Magistratuta indipendente di Alfredo Robledo e guardacaso corrente a cui aderisce il procuratore capo. Questo, dottor Bruti Liberati. potrebbe essere uno scandaloso caso di mobbing verticale, ma poichè nel CP non è contemplato si configurerebbe come reato di maltrattamenti, art. 572 CP.  Per la Procura milanese è una brutta pagina perchè i vari giudici  Alessandrini, Galli, Borrelli, D'Ambrosio che hanno onorato Milano  ci hanno insegnato cos'è la questione morale. E' una brutta storia di indebite interferenze o di  ingerenze illegittime. Cui prodest tutta questa commistione? E' un disegno oscuro che, allo stato, ci inquieta non poco. Una cosa è certa: se il procuratore capo saltasse dall'incarico per motivi disciplinari, il suo posto lo prenderebbe la signora Ilda Boccassini che, a quanto pare, è l'unica ad avere i titoli. La partita che si gioca a Roma è quindi importante e coinvolge il vice presidente del Csm, Michele Vietti (ex Ucd); Napolitano e Ombretta Fumagalli Carulli ex Csm, ex CCd, ex senatrice cattolica, competente e donna potente e dalla memoria lunga.



Il Procuratore aggiunto di Milano Robledo

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