L'ex assessora della Giunta Moratti Mariolina Moioli
Il capo della 'ndrangheta
al Nord è il boss Franco Coco Trovato detenuto dal 1993. Prima della
cattura si occupava di narcotraffico con il boss calabrese
della Comasina
Giuseppe
Flachi detto Pepè,
Antonio
Papalia di Buccinasco
e al clan
camorrista dei
Batti.
Sua figlia Giuseppina si sposò con Carmine De Stefano primogenito
del boss Paolo De Stefano ammazzato nel 1985 (la famiglia più
potente nella Calabria ndr) L'alleanza tra i
Coco e i De Stefano, aumenta notevolmente la potenza di queste
famiglie nell'ambito degli interessi malavitosi. Ma soprattutto
vengono lanciate le prime basi per creare quelle alleanze tra 'ndrine
del nord con 'ndrine
del sud, facendo di Milano
il vero centro degli interessi economici dell'ndragheta. Ora in
carcere dal 2002 c'è il figlio Emiliano e da 5 giorni il fratello
Mario Coco Trovato.
La Gdf di Milano ha arrestato 10 persone nel
Lecchese, nell'ambito di un'inchiesta della Dda milanese contro la
'ndrangheta in Lombardia. L'operazione, chiamata 'Metastasi', è
stata coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini
e dal pm Claudio Gittardi ed eseguita dai finanzieri del comando
provinciale di Milano. I dieci arrestati sono accusati a vario titolo
di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione,
corruzione e turbativa d'asta. Nell'operazione sono stati
arrestati Mario Coco Trovato, fratello di Franco Coco Trovato, già
in carcere per un ergastolo, il sindaco di Valmadrera, centro del
lecchese, Marco Rusconi e il consigliere comunale di Lecco Franco
Palermo.
Dalle intercettazioni sull'inchiesta è emerso che uno degli arrestati, il consigliere comunale Ernesto Palermo, accusato di associazione mafiosa, si definiva, parlando con altre persone al telefono, uno dei "nuovi uomini dei Trovato", ossia il clan dominante nella zona. Inoltre il consigliere è anche accusato di estorsione per l'episodio relativo ad un attentato ad un ristorante. E sempre Palermo non solo sarebbe stato eletto con i voti dei Trovato e puntava a fare l'assessore, ma si sarebbe dato da fare anche per "incidere sulla raccolta dei voti e sull'andamento delle consultazioni elettorali locali". Tanto che in accordo con Mario Trovato, il consigliere "pur appartenendo a diversa forza politica" nel 2011 si offrì di "procurare voti alla candidata per il Pdl al consiglio comunale milanese Moioli Maria Mariolina", anche ex assessore milanese alla Famiglia nella giunta di Letizia Moratti. Si sarebbe offerto di mettere a "disposizione" di Moioli, che non è indagata, il "proprio bacino elettorale e quello di altri politici in collegamento con famiglie calabresi" come Antonio Oliverio, ex assessore provinciale di Milano, e Luigi Calogero Addisi, ex consigliere comunale a Rho (Milano).
Palazzo Marino
"Questa indagine conferma l'esistenza di una 'locale' a Lecco ed evidenzia il connubio fra l'organizzazione criminale con esponenti delle istituzioni". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, illustrando, nel corso di una conferenza stampa, i risultati dell'operazione 'Metastasi'.
Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati 17 immobili, tra abitazioni e box, 5 autoveicoli, quote di partecipazione in tre societa', due bar e circa 700 mila euro distribuiti in otto depositi titoli.
Dalle intercettazioni sull'inchiesta è emerso che uno degli arrestati, il consigliere comunale Ernesto Palermo, accusato di associazione mafiosa, si definiva, parlando con altre persone al telefono, uno dei "nuovi uomini dei Trovato", ossia il clan dominante nella zona. Inoltre il consigliere è anche accusato di estorsione per l'episodio relativo ad un attentato ad un ristorante. E sempre Palermo non solo sarebbe stato eletto con i voti dei Trovato e puntava a fare l'assessore, ma si sarebbe dato da fare anche per "incidere sulla raccolta dei voti e sull'andamento delle consultazioni elettorali locali". Tanto che in accordo con Mario Trovato, il consigliere "pur appartenendo a diversa forza politica" nel 2011 si offrì di "procurare voti alla candidata per il Pdl al consiglio comunale milanese Moioli Maria Mariolina", anche ex assessore milanese alla Famiglia nella giunta di Letizia Moratti. Si sarebbe offerto di mettere a "disposizione" di Moioli, che non è indagata, il "proprio bacino elettorale e quello di altri politici in collegamento con famiglie calabresi" come Antonio Oliverio, ex assessore provinciale di Milano, e Luigi Calogero Addisi, ex consigliere comunale a Rho (Milano).
Palazzo Marino
"Questa indagine conferma l'esistenza di una 'locale' a Lecco ed evidenzia il connubio fra l'organizzazione criminale con esponenti delle istituzioni". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, illustrando, nel corso di una conferenza stampa, i risultati dell'operazione 'Metastasi'.
Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati 17 immobili, tra abitazioni e box, 5 autoveicoli, quote di partecipazione in tre societa', due bar e circa 700 mila euro distribuiti in otto depositi titoli.
Nelle 566 pagine di
intercettazioni che sono sull'ordinanza firmata dal Gip Alfonsa
Ferraro c'è la disponibilità del consigliere comunale di Lecco,
Ernesto Palermo, ( ex Pd e ora Gruppo misto, docente in un Istituto
Statale, e residente a Galbiate) con il boss Mario Coco Trovato di
sostenere la campagna elettorale di Mariolina Moioli pur
appartenendo ad aree politiche diverse. Nelle 566 pagine non c'è
traccia di un colloquio tra Moioli e Palermo e Mario Coco Trovato. Ma
ci sorprende che su 48 candidati al Consiglio comunale di Milano
l'esponente della 'ndrangheta Palermo indichi il nome della Moioli .
Perchè proprio lei su 48 consiglieri? Non è dato sapere.
Carmelina Madaffari
Carmelina Madaffari
Già nel 2006 la signora Moioli assunse come Direttore centrale del suo assessorato la signora Carmela Madaffari con un contratto favoloso di 217 mila euro l'anno. E qui non si capisce perchè Moioli assuma la Madaffari che in Calabria è stata pesantemente criticata e allontanata dalle ASL di Locri, Crotone e di Lamezia Terme. E l'esponente calabrese dell'Ulivo il medico Francesco Fortugno che aveva chiesto pubblicamente le sue dimissioni per incapacità gestionali, sperpero del denaro pubblico, vantaggi, clientele, irregolarità e illegalità nell'ottobre 2005, verrà assassinato dalla 'ndrangheta e la Madaffari candidata al Senato per l'Udc dove verrà trombata e avrà un risarcimento politico a Milano. Ora ci domandiamo, non senza angoscia e preoccupazione, perchè la Moioli prenderà proprio la Madaffari come n 2 dell'assessorato che a Locri (RC) aveva lavorato malissimo? Chi gliela segnalò? Qualcuno, calabrese, da Roma? O le due signore dell'alta borghesia (si fa per dire) si conoscevano già da tempo? Sono inquietanti la morte di Fortugno nel 2005, l'assunzione nel 2006 della Madaffari a Milano e il consigliere comunale di Lecco Palermo vicino alla 'ndrangheta che davanti al nuovo boss Mario Coco Trovato (fratello dell'ergastolano Franco Coco Trovato ndr) dice: potrei mettermi a servizio di Mariolina Moioli per la sua campagna elettorale.
Si, è vero,
la Moioli non
ha cercato esplicitamente o direttamente i voti né a Coco Trovato né a
Palermo questo risulta
dall'ordinanza di 566 pagine del Gip Ferraro. Ma ci sono mille modi
per eludere le intercettazioni telefoniche o ambientali. In ogni
caso, la Moioli se risulta estranea al clan di Coco Trovato, deve
spiegare perchè i calabresi sono interessati alla sua persona.
Certo, non puo' addurre motivazioni poco credibili e scarsamente
attendibili una
donna che è in politica da oltre 40 anni e che è inquisita dalla
magistratura
corruzione, truffa aggravata, finanziamento illecito a partiti,
peculato e falso. Moioli non può raccontarci le favole pensando di avere
a che fare con dei cretini. Se la 'ndrangheta puntava su di lei
evidentemente una ragione c'era. Su 48 Consiglieri i Coco Trovato
vorrebbero aiutare la Moioli. Ed è la sua più stretta collaboratrice
Carmela Madaffari, originaria dell' Aspromonte, che è contigua alla
'ndrangheta (i dirigenti della sanità in Calabria vengono a contatto con
la 'ndrangheta) che potrebbe essere l'anello di congiunzione con le
'ndrine di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone. Non ci sono le prove,
sono tutte calunnie dirà. Se voi però leggete gli interventi durissimi
al Consiglio regionale della Calabria fatti dal medico Fortugno sulla
Asl 9 di Reggio Calabria ( che dirigeva la Madaffari) il quadro
affaristico di corruzione e di associazione a delinquere che emerge col
senno di poi è inquietante che Moioli abbia inserito la Madaffari come
direttore centrale dell'assessorato più importante di Milano. Tutti si
domandarono dopo tale scelta: ma è possibile che a Milano non esista un
Direttore centrale ebisogna andare a cercarlo in Calabria a 1.200 Km?
Ottima domanda. C'erano e ci sono degli interessi. Il braccio destro del
sindaco Moratti aveva persone colluse con la 'ndrangheta e il
consigliere comunale di Lecco Palermo lo dimostra col suo intervento al
boss Mario Coco Trovato: "se vuoi mi metto a disposizione dell'assessora
Moioli anche se sono di un'altra area politica..." Indubbiamente il
Palermo è un uomo che non fa niente per niente ed fa solidarietà. Ma
poichè è legato alla famiglia dei Coco Trovato e dei De Stefano la sua
gratuità e il suo impegno (a voce) ci sorprendono notevolmente perchè
vogliono "aiutare" donna Moioli.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dal pm Tiziana Siciliano, è una tranche dell'indagine che nell'ottobre 2012 ha portato all'arresto di una serie di persone, tra cui Patrizio Mercadante, ex direttore del settore Minori dell’assessorato comunale milanese alla Famiglia, guidato da Moioli, per una
a vicenda
di presunti appalti truccati per oltre 30 milioni di euro sulle
cosiddette «case vacanza», ossia le colonie estive per bambini.L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dal pm Tiziana Siciliano, è una tranche dell'indagine che nell'ottobre 2012 ha portato all'arresto di una serie di persone, tra cui Patrizio Mercadante, ex direttore del settore Minori dell’assessorato comunale milanese alla Famiglia, guidato da Moioli, per una
Mercadante è già stato rinviato a giudizio nelle settimane scorse con le accuse di corruzione e turbativa d’asta per la vicenda degli appalti pilotati, assieme all’ex manager della Cisl di Bergamo, Dario Zambelli, mentre alcuni imprenditori hanno patteggiato e uno è stato condannato. Mercadante è indagato, assieme a Moioli e altre 12 persone, anche nel nuovo filone di indagine appena chiuso perché, secondo l’accusa, era lui a gestire i presunti finanziamenti illeciti concessi dall’assessorato alla Famiglia ad una serie di associazioni. Nell’ambito dell’inchiesta nei mesi scorsi è stata anche sentito come testimone l’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, e a più riprese è stato interrogato lo stesso Mercadante.
Il Procuratore Aggiunto di Milano Robledo
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