giovedì 10 aprile 2014

IL CASO SERIO DI MARIOLINA MOIOLI



   L'ex assessora della Giunta Moratti Mariolina Moioli


Il capo della 'ndrangheta al Nord è il boss Franco Coco Trovato detenuto dal 1993. Prima della cattura si occupava di narcotraffico con il boss calabrese della Comasina Giuseppe Flachi detto Pepè, Antonio Papalia di Buccinasco e al clan camorrista dei Batti. Sua figlia Giuseppina si sposò con Carmine De Stefano primogenito del boss Paolo De Stefano ammazzato nel 1985 (la famiglia più potente nella Calabria ndr) L'alleanza tra i Coco e i De Stefano, aumenta notevolmente la potenza di queste famiglie nell'ambito degli interessi malavitosi. Ma soprattutto vengono lanciate le prime basi per creare quelle alleanze tra 'ndrine del nord con 'ndrine del sud, facendo di Milano il vero centro degli interessi economici dell'ndragheta. Ora in carcere dal 2002 c'è il figlio Emiliano e da 5 giorni il fratello Mario Coco Trovato. 

                                                      


La Gdf di Milano ha arrestato 10 persone nel Lecchese, nell'ambito di un'inchiesta della Dda milanese contro la 'ndrangheta in Lombardia. L'operazione, chiamata 'Metastasi', è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini e dal pm Claudio Gittardi ed eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Milano. I dieci arrestati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione e turbativa d'asta. Nell'operazione  sono stati arrestati Mario Coco Trovato, fratello di Franco Coco Trovato, già in carcere per un ergastolo, il sindaco di Valmadrera, centro del lecchese, Marco Rusconi e il consigliere comunale di Lecco Franco Palermo.
Dalle intercettazioni sull'inchiesta è emerso che uno degli arrestati, il consigliere comunale Ernesto Palermo, accusato di associazione mafiosa, si definiva, parlando con altre persone al telefono, uno dei "nuovi uomini dei Trovato", ossia il clan dominante nella zona. Inoltre il consigliere è anche accusato di estorsione per l'episodio relativo ad un attentato ad un ristorante. E sempre Palermo non solo sarebbe stato eletto con i voti dei Trovato e puntava a fare l'assessore, ma si sarebbe dato da fare anche per "incidere sulla raccolta dei voti e sull'andamento delle consultazioni elettorali locali". Tanto che in accordo con Mario Trovato, il consigliere "pur appartenendo a diversa forza politica" nel 2011 si offrì di "procurare voti alla candidata per il Pdl al consiglio comunale milanese Moioli Maria Mariolina", anche ex assessore milanese alla Famiglia nella giunta di Letizia Moratti. Si sarebbe offerto di mettere a "disposizione" di Moioli, che non è indagata, il "proprio bacino elettorale e quello di altri politici in collegamento con famiglie calabresi" come Antonio Oliverio, ex assessore provinciale di Milano, e Luigi Calogero Addisi, ex consigliere comunale a Rho (Milano).


                                     Palazzo Marino
"Questa indagine conferma l'esistenza di una 'locale' a Lecco ed evidenzia il connubio fra l'organizzazione criminale con esponenti delle istituzioni". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, illustrando, nel corso di una conferenza stampa, i risultati dell'operazione 'Metastasi'.
Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati 17 immobili, tra abitazioni e box, 5 autoveicoli, quote di partecipazione in tre societa', due bar e circa 700 mila euro distribuiti in otto depositi titoli. 
Nelle 566 pagine di intercettazioni che sono sull'ordinanza firmata dal Gip Alfonsa Ferraro c'è la disponibilità del consigliere comunale di Lecco, Ernesto Palermo, ( ex Pd e ora Gruppo misto, docente in un Istituto Statale, e residente a Galbiate) con il boss Mario Coco Trovato di sostenere la campagna elettorale di Mariolina Moioli pur appartenendo ad aree politiche diverse. Nelle 566 pagine non c'è traccia di un colloquio tra Moioli e Palermo e Mario Coco Trovato. Ma ci sorprende che su 48 candidati al Consiglio comunale di Milano l'esponente della 'ndrangheta Palermo indichi il nome della Moioli . Perchè proprio lei su 48 consiglieri? Non è dato sapere.
                                     Carmelina Madaffari   

Già nel 2006 la signora Moioli assunse come Direttore centrale del suo assessorato la signora Carmela Madaffari con un contratto favoloso di 217 mila euro l'anno. E qui non si capisce perchè Moioli assuma la Madaffari che in Calabria è stata  pesantemente criticata e allontanata dalle ASL di Locri, Crotone e di Lamezia Terme. E l'esponente calabrese dell'Ulivo il medico Francesco Fortugno che aveva chiesto pubblicamente le sue dimissioni per incapacità gestionali, sperpero del denaro pubblico, vantaggi, clientele, irregolarità e illegalità nell'ottobre 2005,  verrà assassinato dalla 'ndrangheta e la Madaffari candidata al Senato per l'Udc dove verrà trombata e avrà un risarcimento politico a Milano. Ora ci domandiamo, non senza angoscia e preoccupazione, perchè la Moioli prenderà proprio la Madaffari come n 2 dell'assessorato che a Locri (RC) aveva lavorato malissimo? Chi gliela segnalò? Qualcuno, calabrese, da Roma? O le due signore dell'alta borghesia (si fa per dire) si conoscevano già da tempo? Sono inquietanti la morte di Fortugno nel 2005, l'assunzione nel 2006 della Madaffari a Milano e il consigliere comunale di Lecco Palermo vicino alla 'ndrangheta che davanti al nuovo boss Mario Coco Trovato (fratello dell'ergastolano Franco Coco Trovato ndr) dice: potrei mettermi a servizio di Mariolina Moioli per la sua campagna elettorale.
Si, è vero, la Moioli non ha cercato esplicitamente o direttamente i voti né a Coco Trovato né a Palermo questo risulta dall'ordinanza di 566 pagine del Gip Ferraro. Ma ci sono mille modi per eludere le intercettazioni telefoniche o ambientali. In ogni caso, la Moioli se risulta estranea al clan di Coco Trovato, deve spiegare perchè i calabresi sono interessati alla sua persona. Certo, non puo' addurre motivazioni poco credibili  e scarsamente attendibili una donna che è in politica da oltre 40 anni e che è inquisita dalla magistratura corruzione, truffa aggravata, finanziamento illecito a partiti, peculato e falso. Moioli non può raccontarci le favole pensando di avere a che fare con dei cretini. Se la 'ndrangheta puntava su di lei  evidentemente una ragione c'era. Su 48 Consiglieri i Coco Trovato vorrebbero aiutare la Moioli.  Ed è la sua più stretta collaboratrice Carmela Madaffari, originaria dell' Aspromonte, che è contigua alla 'ndrangheta (i dirigenti della sanità in Calabria vengono a contatto con la 'ndrangheta)  che potrebbe essere l'anello di congiunzione con le 'ndrine di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone. Non ci sono le prove, sono tutte calunnie dirà.  Se voi però  leggete gli interventi durissimi al Consiglio regionale della Calabria fatti dal medico Fortugno  sulla Asl 9 di Reggio Calabria ( che dirigeva la Madaffari) il quadro affaristico  di corruzione e di associazione a delinquere che emerge col senno di poi è inquietante che Moioli abbia inserito la Madaffari  come direttore centrale dell'assessorato più importante di Milano. Tutti si domandarono dopo tale scelta: ma è possibile che a Milano non esista un Direttore centrale  ebisogna andare a cercarlo in Calabria a 1.200 Km? Ottima domanda. C'erano e ci sono degli interessi. Il braccio destro del sindaco Moratti aveva persone colluse con la 'ndrangheta e il consigliere comunale di Lecco Palermo lo dimostra col suo intervento al boss Mario Coco Trovato: "se vuoi mi metto a disposizione dell'assessora Moioli anche se sono di un'altra area politica..." Indubbiamente il Palermo è un uomo che non fa niente per niente ed fa solidarietà. Ma poichè è legato alla famiglia dei Coco Trovato e dei De Stefano la sua gratuità e il suo impegno (a voce) ci sorprendono notevolmente perchè vogliono "aiutare" donna Moioli.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dal pm Tiziana Siciliano, è una tranche dell'indagine che nell'ottobre 2012 ha portato all'arresto di una serie di persone, tra cui Patrizio Mercadante, ex direttore del settore Minori dell’assessorato comunale milanese alla Famiglia, guidato da Moioli, per una
a vicenda di presunti appalti truccati per oltre 30 milioni di euro sulle cosiddette «case vacanza», ossia le colonie estive per bambini.
Mercadante è già stato rinviato a giudizio nelle settimane scorse con le accuse di corruzione e turbativa d’asta per la vicenda degli appalti pilotati, assieme all’ex manager della Cisl di Bergamo, Dario Zambelli, mentre alcuni imprenditori hanno patteggiato e uno è stato condannato. Mercadante è indagato, assieme a Moioli e altre 12 persone, anche nel nuovo filone di indagine appena chiuso perché, secondo l’accusa, era lui a gestire i presunti finanziamenti illeciti concessi dall’assessorato alla Famiglia ad una serie di associazioni. Nell’ambito dell’inchiesta nei mesi scorsi è stata anche sentito come testimone l’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, e a più riprese è stato interrogato lo stesso Mercadante.
            Il Procuratore Aggiunto di Milano Robledo

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