Gli agenti a Marassi sono oltre 550 guidati dal Comandante dott. Massimo Di Bisceglie. Marassi è il carcere più grande della Liguria, con una capienza di 450 posti, affetto da un endemico sovraffollamento (attorno agli 880 detenuti, nella maggior parte stranieri e il 44% in attesa di giudizio) e una carenza di personale pari al 20% dell’effettivo in organico. Il principale nodo problematico è rappresentato dalla coesistenza di diverse tipologie di detenuti e di diversi circuiti detentivi: in attesa di giudizio, a custodia attenuata, protetti, ad alta sicurezza, condannati a lunghe pene detentive. In particolare per questi ultimi la struttura di Marassi è inadatta, mancando gli spazi fisici per intraprendere attività lavorative e trattamentali. Nel carcere di Marassi confluiscono detenuti problematici da tutta la Liguria, in particolare quelli con qualche patologia che il ben attrezzato Centro Clinico Regionale può ospitare.
Le celle sono di varie dimensioni e contengono da un minimo di due ad un massimo di 8 detenuti. La 1ª Sezione, con circa 300 detenuti, è stata provvista di docce interne alle celle, portando coì a circa 600 i detenuti provvisti di questo servizio. I funzionari hanno puntualizzato che nessun detenuto ha meno di 3 m² a disposizione ma nella VI sezione non mi risulta.
Il carcere è diviso in 6 Sezioni:
1ª Sezione - detenuti in attesa di giudizio
2ª Sezione - detenuti con condanna definitiva
3ª Sezione - regime di custodia attenuata
4ª Sezione: consiste nel Centro Clinico
Regionale, aperto nel 2010, tre piani in buone condizioni, che ospita
attualmente 50 detenuti.
5ª Sezione - alta sicurezza dove sono presenti
dei mafiosi, con un regime più duro (hanno due ore d’aria invece di 4,
stanno sempre separati dagli altri e possono fare solo due telefonate al
mese) ma non propriamente ex art. 41.
6ª Sezione – alta sorveglianza, con detenuti
collaboratori di giustizia e condannati per crimini infamanti o ancora che
abbiano manifestato tendenza al suicidio. Questi ultimi sono stati appena
trasferiti al Centro Clinico, dove ricevono un sostegno integrato.
Esiste un’unica cucina ben attrezzata, ma di
dimensioni estremamente ridotte rispetto al numero dei detenuti che serve
l’intero carcere, tranne la Sezione a custodia attenuata che possiede una
cucina separata.
L’anno scorso è stato istituito un reparto
“Nuovi Giunti”, con visita al’ingresso sia di una psicologa che di un
medico.
I morti per cause naturali: 4 nel 2012 e 1 sino a maggio 2013
I morti per cause naturali: 4 nel 2012 e 1 sino a maggio 2013
- 4 dirigenti medici, due dei quali al Centro
Clinico Regionale (CCR)
- 6 medici, uno per ciascuna sezione
- 4 psichiatri
- 5 psicologi
- assistenza infermieristica h24 in tutte le
sezioni, incluso il CCR
La Sezione dedicata al Centro Clinico
Regionale (CCR) è quella in migliori condizioni, ristrutturata nel 2010.
Accoglie i malati provenienti da altre carceri della Liguria. Ospita 50
posti letto, di cui 18 per pazienti HIV/AIDS e 14 con tendenza suicidaria.
Sta per entrare in funzionamento un piccolo reparto di Osservazione
Psichiatrica con 5 posti letto per detenuti che,
dopo un massimo di 30 giorni, potranno essere trasferiti in una
struttura competente. Questa non esiste ancora in Liguria, ma è già stata
identificata l’area in cui sarà costruita, in provincia di La Spezia. Il
Poliambulatorio del CCR si trova al primo piano e ha varie specialità:
radiologia, cardiologia, odontoiatria, neurologia, ortopedia, oculistica,
centro prelievi. Esiste poi un ambulatorio per i nuovi giunti che ricevono
subito una visita di un medico e uno psicologo.
Ogni detenuto ha diritto ad un colloquio
settimanale, e la direzione dell’istituto ha stabilito che ogni sezione può
effettuare i colloqui solo in determinati giorni della settimana (ogni
giorno una diversa sezione è di “turno” per i colloqui).
Le telefonate sono 4 al mese, salvo casi di
emergenza.
I rapporti avvengono tramite le “domandine”.
Il Direttore riceve ogni tanto da parte dei detenuti delle lettere per
richiedere un colloquio o per denunciare una situazione particolare (spesso
connessa con il processo). Secondo la gravità della situazione e della sua
disponibilità, il Direttore può concedere il colloquio. Vengono avviati
almeno 40 procedimenti disciplinari al mese, dei quali una ventina
comportano un periodo di isolamento.
Ma una struttura di 900 persone chi la manda avanti con sacrifici e rinunce? Solo i medici, gli psichiatri, il cuoco, Il Direttore, Il Comandante, il prete. No, la mandano avanti soprattutto gli agenti che dobbiamo ringraziare per la loro umanità , bontà, disponibilità e generosità. Il tutto senza alcun interesse. A loro va un grazie per un compito non facile.
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