BOSSI, I FIGLI, IL CERCHIO MAGICO, E I SOLDI DELLA LEGA
di Alberto Giannino
I militanti e i simpatizzanti della Lega Nord sono smarriti, indignati, e sconcertati dopo che alcune spese della famiglia Bossi sono state pubblicate. Mai avrebbero immaginato che i rimborsi elettorali del partito fossero andati anche alla famiglia Bossi. Nella cartelletta “The family” c’è di tutto: dal 2008 al 2011 la paghetta per i due figli del Senatur era di 5 mila euro al mese. Qui vorrei dire pacatamente al Senatur che quella che lui chiama "paghetta" (5.000 euro al mese) moltissimi anziani la vedono in 10 mesi, e non già in un mese come i suoi due figli. Altro che federalismo, i leghisti sono stati ingannati e imbrogliati. Non bastano le lacrime di coccodrillo Senatur, lei deve farsi da parte come tutti quelli del cerchio magico: deve rispondere di 18 milioni di euro del bilancio 2010 della Lega e per questo è indagato per truffa ai danni dello Stato. La gravità del suo comportamento è gravissima e non ci sono giustificazioni che tengano. Non poteva non sapere delle spese dei figli e di quelli del cerchio magico. Questo la vada a raccontare ai fessi che ancora le danno retta dopo una gestione finanziaria allegra e disastrosa. Ci sono anche nella cartelletta le due automobili di Renzo Bossi intestate alla Lega (una Smart e una Audi 6); un risarcimento a un militante di Rifondazione per 1.400 euro vittima di un gavettone; una Porsche per Riccardo Bossi; la laurea falsa in Gestione aziendale all’Università Kristal di Tirana (tre anni in uno) presa senza che Renzo sia mai andato in Albania, le due rate (il cui importo di 3.463 euro) versate da Riccardo Bossi all' Università dell'Insubria di Varese alla Facoltà di Economia dove peraltro non si è mai laureato all'età di 33 anni. E ancora: la bella vita nelle discoteche di Milano e le feste; poi le spese mediche del Senatur e del suo terzogenito Sirio. Infine la ristrutturazione della casa del capo a Gemonio. L’ex tesoriere Francesco Belsito, già Sottosegretario di Calderoli, pagava: bastava chiedere o scrivere email. E poi gli autisti ridotti a fare da Bancomat a Renzo. Che pena, che delusione, che amarezza e che spettacolo triste. Al vaglio dei magistrati ci sono anche i soldi occultati all'estero /diversi milioni di euro), i diamanti purissimi, i lingotti d'oro, le case intestate al Vice Presidente del Senato Rosi Mauro e i soldi versati al sindacato padano Sinpa (gestito sempre dalla senatrice Rosi Mauro con un centinaio di iscritti e una gestione finanziaria fuori controllo) e i soldi alla Scuola Bosina fondata a Varese, nel 1998, in Via Stadio n. 38, da Emanuela Marrone seconda moglie di Bossi che ha avuto dal partito complessivamente 1 milione e 500 mila euro e altri 250 mila euro dalla Provincia di Varese per manutenzioni e riparazioni varie. Le due donne al momento non risultano indagate. Il senatore Stiffoni invece è indagato per il reato di peculato per aver speso quasi 500 mila euro.
Il decadimento morale nella Lega e di quelli del cerchio magico è sotto gli occhi di tutti. La condotta ardita, capricciosa, quasi da divi, dei figli pure. Abbiamo l’impressione con le loro gesta di assistere al tipo, al modello, al figurino che impersona un certo modo di vivere all’insegna del gaudente edonismo. I due Bossi sono già vecchi con tutti i loro vizi, avidità, stravaganze esistenzialiste, follie, piacere, debolezze e sbandamenti morali. Tante volte abbiamo visto in TV il figlio Renzo accompagnare il padre Umberto a Pontida, a Roma, a Venezia, lungo il fiume Po o tra i militanti nel Nord. E pensavamo a un giovane coerente, fedele ai valori e agli ideali. Che avesse senso di responsabilità. Invece aveva un altro volto e un altro valore. L’egoismo giovanile, l’anticonformismo e l’ipocrisia convenzionale erano i suoi tratti. Un giovane decadente, apparentemente vincente, ma disponibile all’evasione e al divertimento come hanno dichiarato i suoi autisti. Un giovane opaco, superficiale, individualista, privo di luminosi orizzonti. Che differenza fra lui e i giovani che fanno sacrifici e rinunce, che sono impegnati, che amano la fatica e la lealtà. Che si battono per una civiltà dell’amore e per una autentica solidarietà. Che vogliono un modello di uomo diverso dal passato: nuovo, perfetto, sincero, generoso, buono, eroico. E che hanno principii etici.
Purtroppo, i giovani Bossi, hanno dimostrato, in questa vicenda di provincia, una certa smania di evadere dai sentieri dell’educazione convenzionale preferendo atteggiarsi liberi e talvolta spregiudicati ed eccentrici per cedere ai capricci delle mode più strane e alle passioni e agli istinti.
Ora che i due rampolli del Senatur sono indagati per appropriazione indebita dovranno rispondere del denaro della Lega Nord speso per fini personali e, se condannati, rifonderlo tutto. Lo stesso dicasi per le persone de il "cerchio magico" che hanno tratto vantaggi, privilegi e denaro. Ma prima chiedano scusa ai militanti e simpatizzanti della Lega Nord e agli italiani visto che si tratta di denaro pubblico. Poi escano di scena. Il teatro è finito. Ormai, la gente della Lega e l’opinione pubblica, li ritiene inaffidabili, indifendibili e inattendibili. Vent'anni di potere, poi, li fatti anche Mussolini...
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