CdV, 1 dicembre 2013 - “
Nella vita di ognuno di noi c’è sempre bisogno di ripartire, di rialzarsi, di ritrovare il senso della meta della propria esistenza”.
Lo ha ricordato Papa Francesco che ha dedicato all’Avvento, inizio
di “un nuovo anno liturgico, cioè di un nuovo cammino del Popolo di Dio con Gesù Cristo,
il nostro Pastore, che ci guida nella storia”, il breve intervento che
ha preceduto l’Angelus. Anche “per la grande famiglia umana - ha
scandito - è necessario rinnovare sempre l’orizzonte comune verso cui
siamo incamminati”. L’orizzonte della speranza, quello è l’orizzonte per
fare un buon cammino”.
Secondo
il Papa, “questo cammino
non è mai concluso”. E “il tempo di Avvento, che oggi di nuovo
incominciamo, ci restituisce l’orizzonte della speranza”. “Una
speranza che non delude perché è fondata sulla Parola di Dio”, ha
spiegato Francesco ricordando che è questo “l’orizzonte della speranza”
verso il quale camminiamo, l’attesa del “compimento del Regno di Dio”.
“Perciò - ha aggiunto - questo giorno ha un fascino speciale, ci fa
provare un sentimento profondo del senso della storia. Riscopriamo la
bellezza di essere tutti in cammino: la Chiesa, con la sua vocazione e
missione, e l’umanità intera, i popoli, le civiltà, le culture, tutti in
cammino attraverso i sentieri del tempo”.
L’umanità, dunque, è in cammino,
ma
“verso dove? C’è una meta comune? Qual è questa meta?”, si è chiesto
Francesco. “Il Signore - ha spiegato - ci risponde attraverso il profeta
Isaia, ricordando che alla fine dei giorni, il monte del tempio del
Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s’innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: ‘
Venite,
saliamo al monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci
insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri’”.
Per Papa Francesco, quello descritto da Isaia
“è un pellegrinaggio universale verso una meta comune, che nell’Antico Testamento è Gerusalemme,
dove sorge il tempio del Signore, perché da lì, da Gerusalemme, è
venuta la rivelazione del volto di Dio e della sua legge”. “La
Rivelazione - ha ricordato il Pontefice - ha trovato in Gesù Cristo il
suo compimento, e il ‘tempio del Signore’ è diventato Lui stesso, il
Verbo fatto carne: è Lui la guida ed insieme la meta del pellegrinaggio
del Popolo di Dio; e alla sua luce anche gli altri popoli possono
camminare verso il Regno della giustizia e della pace”.
NESSUN MALATO DI AIDS SIA ESCLUSO DALLE CURE - “
Ogni
malato, nessuno escluso, possa accedere alle cure di cui ha bisogno”.
Lo ha chiesto Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la
lotta contro l’HIV/AIDS. “Esprimiamo - ha detto dopo l’Angelus
- la nostra vicinanza alle persone che ne sono affette, specialmente ai
bambini; una vicinanza che è molto concreta per l’impegno silenzioso di
tanti missionari e operatori”. “Preghiamo - ha concluso - per tutti,
anche per i medici e i ricercatori”.
PAPA: CHE BEL GIORNO SARA'
QUANDO LE ARMI SARANNO SMONTATE - Papa Francesco ha fatto sua oggi
all’Angelus la celebre profezia di Isaia: “
Spezzeranno le loro
spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione
non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non
impareranno più l’arte della guerra”. “Mi permetto ripetere - ha
scandito il Pontefice - questo che dice il profeta. Ma quando accadrà
questo?
Che bel giorno sarà quello in cui le armi saranno
smontate per essere trasformate in strumenti di lavoro. Che bel giorno, e
questo è possibile”. “Scommettiamo sulla pace - ha esortato - e sarà possibile”.
NEL
POMERIGGIO IL PAPA VISITA PARROCCHIA DI SAN CIRILLO - Questo pomeriggio
alle 16 il Papa visita la parrocchia di San Cirillo Alessandrino nel
quartiere romano di Tor Sapienza. Accolto dal cardinale vicario Agostino
Vallini e dal parroco don Marco Ridolfo, incontrerà i malati e i
battezzati dell’anno pastorale in corso, confesserà alcuni parrocchiani e
presiederà la messa impartendo la cresima a nove ragazzi. Si tratta
della seconda visita di papa Francesco a una parrocchia romana da quando
è stato eletto.